Air France vuole fare una low cost che non lo è

Cioè una nuova compagnia aerea che abbia costi bassi e tariffe alte: punta quindi a tagliare gli stipendi

di Andrea Rothman – Bloomberg

 Il CEO di Air France Jean-Marc Janaillac a margine di una conferenza stampa sui risultati della società del 2016, il 16 febbraio 2017 a Parigi (ERIC PIERMONT/AFP/Getty Images)
Il CEO di Air France Jean-Marc Janaillac a margine di una conferenza stampa sui risultati della società del 2016, il 16 febbraio 2017 a Parigi (ERIC PIERMONT/AFP/Getty Images)

I piloti di Air France hanno approvato il piano della società per creare una nuova compagnia aerea low-cost per contrastare la concorrenza, raggiungendo così uno dei rari accordi con i suoi dipendenti dopo anni di rapporti molto problematici. Il 58,1 per cento del personale di volo di Air France che fa parte del sindacato SNPL – che rappresenta i due terzi dei dipendenti della società – ha votato in favore della proposta sulla creazione della nuova unità – il cui nome provvisorio è Boost – ha dichiarato il gruppo in un comunicato diffuso lunedì, in cui si aggiunge che per la definizione dei dettagli saranno necessari ulteriori colloqui.

L’approvazione del piano rafforza la strategia di Jean-Marc Janaillac, CEO di Air France-KLM, che ha l’obiettivo di generare ricavi costanti nonostante la concorrenza in Europa da parte delle compagnie aeree low-cost della regione e di quelle di lusso del Golfo Persico. Rispetto al suo predecessore Alexandre de Juniac – che in passato aveva proposto la creazione di una nuova compagnia aerea low-cost senza parlarne prima con i piloti della società – Janaillac ha adottato un approccio più conciliante con i dipendenti di Air France, modificando un piano sulla riduzione degli stipendi per ottenere il loro sostegno.

Sul 35 per cento delle sue tratte principali Air France non ottiene utili, riportando «pesanti» perdite sul 10 per cento, aveva detto Janaillac a novembre in occasione della presentazione del progetto Boost. L’obiettivo dichiarato per Boost è abbassare i costi del 20 per cento rispetto alle tratte principali di Air France. Non è ancora chiaro, però, in che modo Boost – il cui obiettivo è soprattutto aumentare i margini di guadagno – attirerà i clienti. All’epoca Janaillac aveva detto che i tagli alla spesa non si sarebbero riflettuti in tariffe più basse per clienti: la nuova compagnia aerea “low-cost”, quindi, di fatto non sarebbe stata una vera low-cost. «Di sicuro l’approvazione del piano è una cosa migliore rispetto all’alternativa, ma considerando quanto la proprietà sia scesa a compromessi rispetto al piano iniziale, non è un grandissima sorpresa», ha detto Gerald Khoo, analista della banca d’investimento Liberum Capital. Il progetto Boost non fa abbastanza «per trasformare immediatamente le sorti di Air France», ha aggiunto Khoo.

Boost punta ad assumere nuovi assistenti di volo che riceverebbero uno stipendio più basso del 40 per cento rispetto all’equipaggio di cabina dell’unità principale di Air France. La strategia potrebbe portare a un conflitto nella società dopo che i rappresentanti degli assistenti di volo hanno definito la proposta «scandalosa». L’approvazione dei piloti è arrivata dopo i passi indietro fatti da Air France rispetto a una precedente proposta che prevedeva di abbassare gli stipendi dei piloti di Boost del 15 per cento. Questo mese la proprietà della società avrebbe invece chiesto a tutti piloti di Air France di accettare una riduzione dello stipendio dell’1,5 per cento. I dipendenti della compagnia aerea non hanno ancora votato il piano. La ratifica del voto da parte dei i vertici di SNPL era in programma il 22 febbraio, e il sindacato ha fatto che sapere che la partecipazione al voto è stata quasi del 74 per cento.

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