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  • Martedì 21 febbraio 2017

Le proteste e i soprusi dei tassisti a Roma

Le foto delle manifestazioni e degli scontri per un emendamento contenuto nel "decreto milleproroghe": ci sono anche 4 feriti

Gli scontri tra la polizia e un gruppo di tassisti e di ambulanti che stavano protestando davanti alla sede del Pd a Roma contro il decreto Milleproroghe e la direttiva Bolkestein, 21 febbraio 2017
(ANDREAS SOLARO/AFP/Getty Images)
Gli scontri tra la polizia e un gruppo di tassisti e di ambulanti che stavano protestando davanti alla sede del Pd a Roma contro il decreto Milleproroghe e la direttiva Bolkestein, 21 febbraio 2017 (ANDREAS SOLARO/AFP/Getty Images)

A Roma centinaia di persone fra tassisti e venditori ambulanti martedì hanno partecipato a una manifestazione di protesta per alcuni provvedimenti contenuti nel cosiddetto “decreto milleproroghe”. I manifestanti hanno protestato davanti alla Camera dei Deputati e alla sede del Partito Democratico: qualche ora fa si sono spostati nella zona di Porta Pia, dove ha sede il ministero dei Trasporti (dove è in corso un incontro fra alcuni rappresentanti dei tassisti e il governo).

Ci sono stati dei momenti di agitazione quando alcuni manifestanti hanno cantato l’inno d’Italia facendo il saluto romano e altri hanno lanciato degli oggetti contro la sede del PD: la polizia ha fatto delle cariche di alleggerimento. Ci sono stati quattro feriti, fra cui tre leggeri e uno grave (un venditore ambulante di 60 anni). Sempre davanti alla sede del PD, uno dei manifestanti ha anche aggredito un produttore del programma di Rai3 Gazebo. Alla manifestazione ha partecipato anche il sindaco di Roma Virginia Raggi, che ha detto di stare “con i tassisti”.

Le proteste hanno comunque causato diversi disagi alla circolazione, oltre che episodi di violenza: Riccardo Luna, direttore dell’Agenzia giornalistica Italia, ha raccontato che un autista di un servizio a noleggio è stato inseguito e la sua auto è stata danneggiata da una cinquantina di persone. Durante il presidio davanti al ministero dei Trasporti, inoltre, buona parte dei cori cantati dai manifestanti contenevano pesanti offese sessiste contro la senatrice PD Linda Lanzillotta, che assieme a un suo collega ha proposto la misura oggetto delle proteste.

Alcuni dei manifestanti di oggi inoltre sono armati con bastoni, mentre ANSA ha fotografato uno di loro che indossava un tirapugni.

Taxi: lancio oggetti, cariche davanti sede Pd

(ANSA/MASSIMO PERCOSSI)

Per tutto il pomeriggio sono anche state esplose delle bombe carta. Raccontando gli effetti di una delle esplosioni, il Messaggero ha scritto:

«La seconda ha mandato in frantumi una delle vetrate circolari di palazzo Macchi di Cellere, che si trova sui piazza Montecitorio. Si tratta di un rosone della finestra del numero civico 11, all’angolo dell’edificio. Dopo lo scoppio, i commercianti hanno abbassato le saracinesche dei negozi adiacenti»

La nuova norma – contro cui i tassisti protestano da giorni, con scioperi e manifestazioni – è un emendamento al “milleproroghe”, un provvedimento che contiene una serie molto eterogenea di norme, in genere accomunate dal fatto che servono a rimandare o prorogare qualcosa. In questo caso l’emendamento, firmato dai senatori del PD Linda Lanzillotta e Roberto Cociancich, prevede di allungare di un anno il tempo che il ministero dei Trasporti ha per emanare un nuovo regolamento sul trasporto che avrà l’obiettivo di risolvere un’area grigia in cui operano i servizi di auto a noleggio con conducente – quindi prevalentemente Uber – che i tassisti accusano di fare loro concorrenza sleale. Lo scopo dell’emendamento, hanno spiegato i due senatori che lo hanno firmato, è dare altro tempo al ministero, in modo da riportare al tavolo delle trattative i rappresentanti dei taxi e quelli delle società di noleggio con conducente, e giungere così a una soluzione soddisfacente per tutte le parti.

In seguito alle molte pressioni ricevute, il governo ha accettato di parlare con le associazioni dei tassisti e il viceministro ai Trasporti Riccardo Nencini ha detto al Corriere della Sera che «una regolamentazione risoluta del settore è indispensabile». Non è chiaro se l’emendamento contestato verrà ritirato o meno: probabilmente se ne saprà qualcosa di più dopo l’incontro di oggi al ministero. Più in generale, quello che sta succedendo oggi a Roma è quello che succede tutte le volte che il Parlamento discute di qualcosa che riguarda i tassisti.

Gli ambulanti invece protestano per una norma contenuta nel milleproroghe che rinvia al 2018 i nuovi bandi per la licenza di commerciante di strada. I bandi – previsti dalla cosiddetta direttiva europea Bolkenstein sulla libera concorrenza, emanata nel 2006 e recepita dall’Italia nel 2010 – vengono rinviati ormai da anni, ma gli ambulanti sostengono che la loro categoria debba essere esclusa da quelle interessate dai bandi per le nuove licenze: chi ce le ha se le tiene e basta.

Il sindaco di Roma Virginia Raggi è il politico più in vista ad aver partecipato alla manifestazione, dove ha anche parlato con alcuni tassisti. È stata una mossa prevedibile ma non scontata: i tassisti romani in particolare sono una corporazione molto potente, oltre che legata storicamente alla destra, e Raggi potrebbe aver preso le loro difese per ottenere più consensi da quel tipo di elettorato.