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  • Giovedì 2 febbraio 2017

La registrazione della telefonata che fece fraintendere l’emergenza all’Hotel Rigopiano

Il Centro di coordinamento dei soccorsi si mise in contatto con il direttore dell'albergo, che però non sapeva della valanga e diede informazioni tranquillizzanti

(EPA/SOCCORSO ALPINO)
(EPA/SOCCORSO ALPINO)

Repubblica ha pubblicato la registrazione della telefonata che ci fu il 18 gennaio scorso tra il Centro di coordinamento dei soccorsi e Bruno Di Tommaso, il direttore dell’Hotel Rigopiano, l’albergo sul versante pescarese del Gran Sasso sommerso e semidistrutto da una valanga in cui sono morte 29 persone. La telefonata fu effettuata poco dopo la chiamata di Giampiero Parete (sopravvissuto alla valanga perché si trovava all’esterno dell’edificio in una zona riparata) al 118, avvenuta intorno alle 17:10 per dare l’allarme su quanto accaduto al Rigopiano. La comunicazione con Parete era stata confusa e difficoltosa a causa delle condizioni atmosferiche e della scarsa ricezione del cellulare.

Dopo avere ricevuto notizie della telefonata al 118, il Centro di coordinamento dei soccorsi si mise in contatto con Di Tommaso per avere altri aggiornamenti e chiarimenti. In quel momento, però, Di Tommaso si trovava a Pescara e non aveva idea che il suo albergo fosse stato sommerso da una valanga. Alle richieste di informazioni rispose quindi sulla base degli ultimi aggiornamenti che aveva ricevuto dall’Hotel Rigopiano dopo le scosse di terremoto della mattina del 18 gennaio, negando che ci fossero stati crolli o cedimenti della struttura. Il fraintendimento portò a un rallentamento nella diffusione dell’allarme e nell’organizzazione dei soccorsi. I magistrati nelle settimane scorse hanno comunque spiegato di non ritenere questi contrattempi determinanti e tali da avere influito sulla gestione dell’emergenza.