Prodi: «I giovani deludono sempre»

L'ex presidente del Consiglio ha detto al Corriere che lui è fuori dai giochi, che è il momento-dei-giovani, ma questi giovani...

Romano Prodi, Roma, 26 gennaio 2017
(ANSA/ MAURIZIO BRAMBATTI)
Romano Prodi, Roma, 26 gennaio 2017 (ANSA/ MAURIZIO BRAMBATTI)

Romano Prodi – due volte presidente del Consiglio e già leader del centrosinistra italiano – ha commentato in un’intervista a Monica Guerzoni sul Corriere della Sera le nuove aspettative per una sua candidatura a capo di una coalizione di centrosinistra, nate dopo che una settimana fa aveva detto che «quella del centrosinistra unito non è un’esperienza irripetibile». Prodi ha detto:

«Se a Roma mi accolgono come il messia vuol dire che il Paese è messo male… Io federatore del centrosinistra? Bisogna avere il senso del tempo e io ho quasi 78 anni. Queste cose devono farle i giovani». Prodi non fa nomi, ma qualche «giovanotto» del Pd deve averlo deluso parecchio: «I giovani deludono sempre». Ce l’ha con Renzi? Chissà. Di certo, la nostra classe dirigente deve crescere: «I politici di grande statura nascono anche da una continuità. Kohl quando è arrivato era descritto come scassato. È cresciuto nel tempo e nella consapevolezza».

Prodi ha parlato anche della sentenza della Corte Costituzionale sull’Italicum, ribadendo la sua preferenza per un maggioritario uninominale con collegi molto piccoli, simile al Mattarellum, e criticando i partiti per la leggerezza con cui hanno trattato le modifiche al sistema di voto: «La legge elettorale deve essere forever, se cominci a cambiarla è finita».