La bomba esplosa domenica a Firenze

Era davanti a una libreria considerata vicina a CasaPound: il poliziotto che era lì per disinnescarla ha perso un occhio e una mano

(Ansa)
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L’1 gennaio un artificiere della polizia è stato gravemente ferito dall’esplosione di una bomba che stava per disinnescare a Firenze, in via Leonardo da Vinci, davanti a una libreria considerata vicina a CasaPound, un movimento politico neofascista. L’artificiere ha 39 anni: a causa dell’esplosione ha perso l’occhio destro e gli è stata amputata la mano destra. La questura di Firenze ha detto che è un attentato «di natura politica, in relazione all’obiettivo e alle caratteristiche del manufatto».

La libreria “Il Bargello” si trova a nord del centro storico di Firenze – vicino a piazza della Libertà – e per la sua vicinanza a CasaPound era considerata un obiettivo sensibile. Nella notte di Capodanno un agente della Digos aveva notato, durante un controllo nella zona, un pacco sospetto vicino alla saracinesca della libreria: era dentro una borsa ed era troppo grande per essere un normale petardo. L’artificiere è arrivato per ispezionare il pacco, che è esploso verso le 5.30 di mattina. La bomba aveva un timer e sembra fosse programmata per esplodere in quel momento: l’esplosione non è quindi dovuta a un suo errore nel disinnescare la bomba.

Come ha spiegato a RaiNews24 Alberto Intini, questore di Firenze: «Sul posto sono intervenuti la volante e l’artificiere, ma purtroppo quando si è avvicinato per effettuare le manovre necessarie, l’ordigno è esploso». Non ci sono state rivendicazioni, a oggi.