Giovedì sera Donald Trump, il presidente eletto degli Stati Uniti, ha pubblicato uno dei tweet più minacciosi degli ultimi tempi, in cui sostiene che gli Stati Uniti debbano «rinforzare e ampliare» il proprio «potenziale» nucleare (cioè espandere il proprio arsenale, apparentemente). Era da tempo che un presidente – o presidente eletto – americano non parlava in questo modo, dato che negli ultimi vent’anni la politica ufficiale del paese è stata di graduale disarmo. In molti hanno legato la dichiarazione di Trump a una molto simile diffusa dal presidente russo Vladimir Putin poche ore prima (Trump è noto per twittare in maniera impulsiva in risposta a qualsiasi cosa veda in tv). Trump ha scritto:
«Gli Stati Uniti devono rinforzare e ampliare il proprio potenziale nucleare finché il mondo non rinsavisce riguardo le testate nucleari»
Diversi esperti hanno fatto notare che Trump si è espresso con un linguaggio generico e vagamente scorretto, in un ambito che possiede un lessico preciso e in cui i leader internazionali soppesano ogni dichiarazione per evitare crisi diplomatiche o fraintendimenti. Sintetizzando, il New York Times ha spiegato che «la vaghezza del tweet di Trump da un lato rende difficile valutare il suo impatto sulla politica estera americana, e dall’altro dimostra i potenziali rischi di stabilire i punti principali delle proprie politiche – specialmente su temi così delicati – con una raffica di tweet o dichiarazioni improvvisate».
Sempre sul New York Times, Max Fisher – l’ex responsabile degli esteri di Vox – ha provato ad analizzare parola per parola il tweet di Trump, non riuscendo a concludere se Trump intendesse dire che gli Stati Uniti modernizzeranno il proprio arsenale finché ne avranno uno, che è anche la posizione dell’attuale presidente Barack Obama, oppure se davvero abbia proposto di espandere l’arsenale del paese. Kellyanne Conway, ex capo della campagna elettorale di Trump e da ieri ufficialmente sua consulente, ha provato a spiegare che Trump «non stava prendendo decisioni politiche su Twitter» e che in fondo la sua posizione è simile a quella di Obama.