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I diari di viaggio illustrati degli esploratori
La copertina di Explorers' Sketchbooks.
La copertina di Explorers' Sketchbooks.
Una mappa del Vesuvio di John Auldjo, che mostra la direzione dei flussi di lava durante successive eruzioni. Era un modo pionieristico di rappresentare le informazioni geografiche e di fare visualizzazioni naturalistiche. Nonostante i pericoli, i viaggiatori spesso visitavano il Vesuvio, convinti dalle illustrazioni e dai resoconti di Auldjo.
(Houghton Library, Harvard University, Cambridge)
Durante le sue scalate, compresa quella sull'Everest del 1953, Charles Evans scriveva spesso lettere, diari e cartoline a notte fonda. Includevano sempre schizzi di scenari e di persone per gli amici e i famigliari.
(Martin Hartley/the Evans Collection)
Durante la sua vita, molte persone scambiarono l'estrema cura con cui Maria Sibylla Merian osservava e disegnava come gusto per il fantastico. Oggi il suo lavoro è ritenuto molto prezioso dalle collezioni di tutto il mondo. Questo è un caimano con un anilio corallino.
(British Museum)
Uno schizzo di Merian che mostra una scimmia nera, probabilmente una specie di tamarino, che tiene in mano una bacca di pitanga, che è tipica della zona tropicale del Brasile. Il piccolo fiore blu assomiglia invece al nontiscordardimé europeo.
(British Museum)
Maximilian de Wied esplorò la parte sud-orientale del Brasile tra il 1815 e il 1817 e tornò con molte informazioni sia sulla flora e la fauna locali, sia sulle popolazioni Puri e Botocudo. I suoi trattati furono poi considerati come lavori etnografici pionieristici. Questo schizzo dell'ottobre 1816 mostra alcuni Botocudo che nuotano in un fiume.
(akg-images)
John Turnbull Thomson dipinse scene della sua vita di esploratore in Nuova Zelanda nel 1877. Questo si intitola Crossing the Horse Range, 10 November 1857.
(Hocken Collections, Uare Taoka o Hōkena, University of Otago )
Durante i suoi viaggi sull'Himalaya, Nicholas Roerich disegnò e dipinse all'aperto. Spesso i suoi schizzi facevano poi da spunto per quadri che dipingeva a casa. Questo lavoro è fatto a tempera e dipinto su un pannello di legno.
(Nicholas Roerich Museum, New York)
Livingstone rappresentò così il massacro dei Nyangwe a cui assistette. Fece un disegno e scrisse degli appunti usando il succo di una bacca sulla pagina di un vecchio numero del quotidiano The Standard. Il suo racconto portò alla chiusura del mercato degli schiavi di Zanzibar, un importante centro per il traffico di schiavi dell'Africa orientale. La carta fragile e l'inchiostro particolare avevano reso indecifrabili le note fino a poco tempo fa, quando è stato possibile decifrarle grazie a nuove tecniche spettrografiche.
(Livingstone, D., The Last Journals of David Livingstone in Central Africa, John Murray, 1874)
L'ultima pagina dell'ultimo diario del capitano Robert Falcon Scott (che morì durante una famosa spedizione al Polo Sud), scritta il 29 marzo 1912: «Ogni giorno ci siamo preparati a partire per il nostro magazzino, a 17 chilometri da qui, ma fuori dalla porta della tenda continua a esserci un ammasso vorticoso di neve. Non penso che possiamo sperare in meglio per ora. Dobbiamo resistere fino alla fine, ma ci stiamo indebolendo, ovviamente, e la fine non deve essere lontana. Sembra un peccato, ma non penso che potrò scrivere ancora. R. SCOTT». Poi aggiunse: «Ultima nota. Per l'amor di Dio, pensate alle nostre famiglie».
(© Falcon Scott)
La "vista fatale" che il gruppo di Robert Falcon Scott (che morì durante una famosa spedizione al Polo Sud), ebbe il 16 gennaio 1912. Edward Wilson scrisse: «Siamo arrivati a una bandiera nera e abbiamo visto le tracce delle slitte e dei cani norvegesi andare sia a nord-est che a sud-ovest, in entrambi i versi». Il giorno successivo Wilson e gli altri rimasero al Polo Sud. Poi scoprirono le tracce di un campo abbandonato e capirono che i norvegesi li avevano battuti.
(Scott Polar Research Institute, University of Cambridge)
I diari delle spedizioni di Alexander von Humboldt sono molto densi e dettagliati, con piccoli schizzi da campo e tavole di calcoli e osservazioni. I diari contenevano il materiale grezzo su cui si basava il suo pensiero scientifico. Questo disegno mostra una sezione del vulcano Chimborazo, in Ecuador. Cominciò a disegnarlo sul campo; mostra la sua visione di una ecologia ordinata, in questo caso per quanto riguarda i diversi tipi di vegetazione a diverse altitudini.
(akg-images)
Robin Hanbury-Tenison ha tenuto diari e quaderni di appunti per tutta la sua vita. Qui sono mostrati alcuni esempi risalenti alla sua spedizione del 1977-78 a Mulu, in Malesia.
(Martin Hartley/the Hanbury-Tenison Collection)
Mentre era bloccato a bordo di una nave tra i ghiacci per settimane, in attesa di raggiungere Cumberland Sound, Franz Boas passava il tempo disegnando e facendo schizzi, compreso quello di questo iceberg.
(American Philosophical Society, Philadelphia)
Jan Brandes riempiva i suoi diari di disegni di qualsiasi cosa trovasse interessante, dai fiori ai parrocchetti, dagli animali marini ai templi. Faceva anche ritratti di persone. Nonostante sia passato molto tempo i suoi schizzi mantengono ancora colori vividi.
(Rijksmuseum, Amsterdam)
Jan Brandes riempiva i suoi diari di disegni di qualsiasi cosa trovasse interessante, dai fiori ai parrocchetti, dagli animali marini ai templi. Faceva anche ritratti di persone. Nonostante sia passato molto tempo i suoi schizzi mantengono ancora colori vividi.
(Rijksmuseum, Amsterdam)
Schizzi dalla spedizione Belgica (1897-99). I diari di Roald Amundsen non dovevano essere una guida per futuri viaggiatori, ma un vero e proprio registro delle attività quotidiane, descritte in modo ordinato e con molti dati. Faceva degli schizzi solo quando era molto colpito da osservazioni tecniche o relative all'equipaggiamento
(Biblioteca Nazionale Norvegese, Oslo)
Schizzo fatto da John James Audubon, di un martin pescatore americano che si trovava alle cascate del fiume Ohio nel luglio 1808. È uno dei primi disegni di Audubon – che successivamente divenne uno dei più importanti illustratori naturalisti americani – rimasti.
(Houghton Library, Harvard University, Cambridge)