Il completamento della Ferrovia Transiberiana – la più lunga del mondo, con un percorso di 9.829 chilometri tra Mosca e Vladivostok, sull’Oceano Pacifico – avvenne il 5 ottobre del 1916, esattamente cento anni fa. Il nome “Transiberiana” viene dal fatto che la ferrovia raggiunge la regione della Siberia, ma per gran parte della sua lunghezza non è tecnicamente transiberiana, attraversando molte altre zone della Russia.
I lavori per realizzare la linea sono durati venticinque anni,la sono, escludendo i dieci anni che occorsero per la sola progettazione: alla fine, nel 1916 fu possibile percorrerla per la prima volta senza interruzioni. La tratta rese finalmente agevoli i collegamenti merci e passeggeri tra l’est e l’ovest della Russia e portò allo sviluppo economico della Siberia, una regione che fino a quel momento era difficilmente raggiungibile anche via strada.
La storia della Transiberiana
Prima del completamento della Transiberiana i trasporti attraverso la Russia, anche quelli di grande importanza commerciale e industriale, avvenivano con veicoli a trazione animale e con molte difficoltà legate all’inverno e alla scarsa qualità delle strade (ci volevano a volte anche quattro mesi per completare il viaggio). Durante la prima metà dell’Ottocento su diversi fiumi della Siberia occidentale erano stati attivati dei servizi di trasporto con navi a vapore, anche piuttosto efficienti, ma la Siberia orientale, dove la navigazione fluviale era più difficile, restava ancora mal collegata e difficile da raggiungere. Il progetto della Transiberiana cominciò a essere discusso a metà dell’Ottocento, ma i lavori iniziarono solo nel 1891 per decisione dello zar Alessandro III.
Alla costruzione dei binari lavorarono circa 90.000 persone in tutto, tra loro anche soldati e condannati ai lavori forzati, e molte di loro morirono per le condizioni di lavoro faticose e a volte disumane. La posa dei binari avanzò con un ritmo medio di 740 chilometri all’anno e fu completata nel 1901 quando i due cantieri principali, quello partito da occidente e quello partito da oriente, si incontrarono. Per i diffusi dubbi sulla reale utilità ed economicità della linea, in molti avevano chiesto che per risparmiare sulla costruzione dei binari li si interrompesse in corrispondenza dei grandi laghi siberiani sostituendoli con tratte da percorrere in traghetto. Il progetto finale prevedeva invece una linea continua, tuttavia i tempi di costruzione più lunghi per i tratti intorno ai laghi fecero sì che al momento del suo primo completamento la tratta avesse effettivamente delle interruzioni: la più grande era quella in corrispondenza del lago Bajkal, dove furono messi in servizio due speciali traghetti per il collegamento (in inverno anche questi venivano sostituiti con slitte trainate da animali).
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Solo nel 1916 i treni iniziarono a viaggiare ininterrottamente tra le due estremità attuali della ferrovia, dopo che fu completato anche l’ultimo tratto di binari lungo il confine con la Cina. Da quel momento il traffico dei treni crebbe continuamente, nonostante le lentezze causate dal binario unico che limitavano molto la velocità media degli spostamenti. Viaggiavano sulla linea diversi treni locali per il trasporto di merci e passeggeri, treni che percorrevano tutta la tratta portando prevalentemente merci da est verso ovest e, più tardi, cominciò a viaggiare anche il famoso treno di lusso che percorreva tutta la tratta.
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L’attivazione della ferrovia ebbe immediati effetti sull’economia della Russia e in particolare della Siberia, che fino ad allora era stata una zona povera e poco sfruttata. Il governo avviò dei programmi di ricollocazione, incentivando chi si spostava in Siberia con donazioni di enormi appezzamenti di terreno coltivabile. Questo portò in breve tempo grandi quantità di cereali a basso costo sul mercato russo e costrinse il governo a imporre dazi alle importazioni dalla Siberia per non scontentare i coltivatori dell’ovest del paese.
Tra gli altri effetti immediati della costruzione della Transiberiana ci furono la nascita e la crisi di alcune città: le prime furono quelle che sorsero in punti strategici lungo la nuova ferrovia – la più grande fu Novosibirsk che diventò la terza città della Russia – le seconde quelle che invece erano state per diversi motivi trascurate dal suo passaggio. Durante la Seconda guerra mondiale, poi, la linea fu molto importante per trasportare le truppe russe dall’oriente al fronte occidentale, e per spostare le fabbriche della Russia europea – che furono installate vicino alle grandi città da cui passa la ferrovia – durante l’invasione tedesca.
La Transiberiana oggi
La Transiberiana è ancora oggi, grazie alle sue quasi mille fermate intermedie la via di trasporto più importante per i viaggi all’interno della Russia: il fascino di un viaggio sulla linea attira molti turisti stranieri (che spesso non la percorrono tutta fino a Vladivostok, ma scelgono invece di arrivare a Pechino attraverso la linea “Trans-mongolica” che inizia a Ulan-Udé) ma la maggior parte dei passeggeri sono cittadini russi che la utilizzano per spostarsi tra le varie città della Siberia. Sulla Transiberiana si muove poi circa il 30 per cento delle merci che la Russia esporta: ogni anno sulla linea transitano oltre 200 mila container diretti nell’Europa occidentale, e nei prossimi anni le ferrovie russe hanno in programma di raddoppiare il volume del traffico.
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