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  • Venerdì 9 settembre 2016

La Corea del Nord ha fatto un altro test nucleare, il più potente fin qui

L'esplosione ha provocato un terremoto artificiale di magnitudo 5.3, e sta agitando molto sia i suoi alleati che i suoi nemici

Un'immagine tratta dal messaggio televisivo con il quale il governo nordcoreano ha confermato il test nucleare.
Un'immagine tratta dal messaggio televisivo con il quale il governo nordcoreano ha confermato il test nucleare.

Alle 3 della notte italiana tra giovedì e venerdì (le 9 del mattino nordcoreane) la Corea del Nord ha condotto il suo quinto test nucleare sotterraneo, il più potente mai realizzato finora. L’esplosione ha prodotto un terremoto artificiale di magnitudo 5.3 che si è originato a Punggye-ri, nel nordest del paese, dove il governo aveva condotto anche l’ultimo test nucleare, nel gennaio 2016. Il ministro della Difesa della Corea del Sud ha confermato che il terremoto è stato causato da una detonazione nucleare e ha stimato che la potenza esplosiva scaturita è stata pari a 10 chilotoni: per fare un confronto, la bomba atomica sganciata su Hiroshima nel 1945 esplose producendo 15 chilotoni di energia. Il governo nordcoreano ha detto che dopo il test di questa notte è ora in grado di fabbricare testate nucleare sufficientemente piccole da poter essere posizionate dentro un missile, e quindi essere lanciate.

Venerdì mattina Associated Press – una delle poche testate internazionali che ha un suo ufficio a Pyongyang, la capitale della Corea del Nord – ha ripreso e diffuso un messaggio del governo nordcoreano sul test nucleare (qui si può vedere il video del messaggio). Il governo ha detto che il test ha “esaminato e confermato” alcune caratteristiche di una testata nucleare progettata per essere montata su missili balistici; ha aggiunto che l’esplosione è stata parte della strategia di risposta della Corea del Nord alle sanzioni internazionali adottate dopo i test nucleari e lanci missilistici di gennaio e febbraio. I toni usati dal messaggio del governo – come prevedibile – sono stati entusiasti e celebrativi.

Il test nucleare di questa notte è stato criticato da molti governi stranieri, tra cui quello cinese, che si può considerare l’unico alleato di un certo peso della Corea del Nord (anche se alleato è una parola un po’ forte per descrivere le relazioni recenti tra i due paesi). Il ministro degli Esteri cinese ha detto di opporsi totalmente all’ultimo test nordcoreano e ha chiesto «con urgenza alla Corea del Nord di smettere di fare cose che potrebbero peggiorare ulteriormente la situazione». Il governo più critico e duro è stato quello sudcoreano, che formalmente è ancora in guerra con il Nord dagli anni Cinquanta (i due paesi non firmarono mai un accordo di pace, ma solo una tregua). Il primo ministro sudcoreano Hwang Kyo-ahn ha convocato una riunione per la sicurezza nazionale, mentre la presidente Park Geun-hye ha interrotto la sua visita ufficiale nel Laos. Park ha detto che il test è stata la dimostrazione della «sconsideratezza fanatica del regime di Kim Jong-un». Il New York Times ha scritto che il test nucleare di questa notte produrrà «nuove tensioni nella divisa penisola coreana, alzerà i livelli di ansietà dovunque in Asia e oltre». Il test – che è stato fatto proprio nei giorni in cui il presidente americano Barack Obama è in visita in alcuni paesi asiatici – è stato criticato anche dal governo statunitense.

Non è ben chiaro cosa possa ottenere il governo nordcoreano con questi test nucleari. Molti analisti ritengono che i test vengano condotti perlopiù per ragioni politiche interne ed esterne – soprattutto per rafforzare il regime di Kim Jong-un – ma alcuni non escludono che la Corea del Nord possa essere vicina a mettere insieme un suo arsenale nucleare che includa piccole armi nucleari montate su missili a corto raggio. Julian Borger, analista del Guardian che segue da anni lo sviluppo del programma nucleare nordcoreano, ha scritto che il test di questa notte indica che il governo nordcoreano ha ambizioni nucleari maggiori di quelle che si sospettava in precedenza.