C’è una specie di scandalo su un chirurgo italiano e i premi Nobel

Due giurati del Nobel per la Medicina sono stati licenziati perché responsabili di aver assunto un chirurgo italiano indagato per la morte di due suoi pazienti

Il chirurgo Paolo Macchiarini a Firenze, il 30 luglio 2010 (AP Photo/Lorenzo Galassi, FILE)
Il chirurgo Paolo Macchiarini a Firenze, il 30 luglio 2010 (AP Photo/Lorenzo Galassi, FILE)

Due giudici del comitato che assegna il premio Nobel per la Medicina sono stati licenziati per la loro responsabilità nell’assunzione al Karolinska Institutet di Stoccolma di un chirurgo italiano, Paolo Macchiarini, indagato in Svezia per la morte di alcuni suoi pazienti. I due giudici sono Anders Hamsten e Harriet Wallberg: entrambi avevano un ruolo dirigenziale al Karolinska Institutet – l’università che si occupa di selezionare i vincitori del premio Nobel per la Medicina – quando Macchiarini fu assunto nel 2010. Macchiarini è stato accusato di negligenza scientifica dopo che due pazienti che ha sottoposto a un intervento di trapianto di trachea sono morti. In Svezia si parla del suo lavoro al Karolinska Institutet da un anno, ormai, ma le notizie sulle indagini sono state pubblicate solo alla fine di agosto; in seguito alla loro diffusione, il 5 settembre Wallberg è stata licenziata dal suo ruolo di cancelliera dell’agenzia di vigilanza dell’università del ministero dell’Istruzione svedese. Hamsten invece si è dimesso dal Karolinska Institutet, di cui era rettore.

Macchiarini – che ha 58 anni, è nato in Svizzera da genitori italiani e si è laureato in Medicina all’Università di Pisa – è famoso per i suoi trapianti di trachee ottenute con un procedimento di bioingegneria da cellule staminali dei pazienti stessi. A marzo era stato licenziato dal Karolinska Institutet: sia per la morte dei due pazienti, sia per la presenza di informazioni false nel suo curriculum vitae. Oggi è indagato in Svezia, anche per la morte di un terzo paziente. Secondo l’indagine di Sten Heckscher, ex presidente della Corte Amministrativa Suprema della Svezia e sottosegretario di stato del ministero della Giustizia, il Karolinska Institutet avrebbe dovuto accorgersi delle incongruenze nel curriculum di Macchiarini e del fatto che in alcuni dei suoi articoli scientifici venivano presentati dei dati sbagliati. Macchiarini è accusato di aver commesso reati anche in Italia: il 21 febbraio si terrà un processo contro di lui a Firenze, per truffa e tentata truffa ai danni di alcuni pazienti.

Secondo Bo Risberg, ex capo del comitato etico del Karolinska Institutet, il premio Nobel per la Medicina non dovrebbe essere assegnato per i prossimi due anni, e i relativi riconoscimenti in denaro dovrebbero essere dati come risarcimento alle famiglie dei pazienti operati da Macchiarini.

La storia di Paolo Macchiarini

In Svezia si è cominciato a parlare di Paolo Macchiarini e del suo lavoro dopo che all’inizio dell’anno la rete televisiva SVT ha trasmesso il documentario Experimenten, in cui il regista Bosse Lindquis spiega cosa è successo alle persone a cui Macchiarini ha trapiantato le trachee ottenute con le cellule staminali, e cioè che non stanno bene come sostiene Macchiarini. Poi a febbraio la rivista americana Vanity Fair ha pubblicato un lungo articolo su Macchiarini, che lo accusa di aver mentito più volte sul suo lavoro e anche sulla sua vita privata: pur essendo sposato, infatti, Macchiarini ha fatto una proposta di matrimonio alla produttrice americana della rete televisiva NBC Benita Alexander, a cui, tra le altre cose, aveva detto di conoscere papa Francesco e di aver curato persone come Bill Clinton, l’imperatore del Giappone Akihito e Barack Obama.

L’articolo di Vanity Fair ricostruisce la carriera di Macchiarini. A Pisa si laureò in Medicina con una specializzazione in chirurgia. Nel 1986 si sposò con una donna di nome Emanuela Pecchia, da cui ha avuto una figlia e un figlio. Stando a una ricostruzione del 2008 del quotidiano Irish Times, Macchiarini avrebbe poi lasciato l’Italia per la difficoltà di fare carriera in ambito accademico senza una raccomandazione. Uno dei suoi curriculum dice che nel 1990 vinse una borsa di studio di due anni in chirurgia toracica all’Università dell’Alabama, negli Stati Uniti: tuttavia l’Università ha detto a Vanity Fair che non è vero, che Macchiarini non conseguì nessun titolo accademico in Alabama e che ebbe solo una borsa di studio di sei mesi in ematologia e oncologia. Lo stesso curriculum dice anche che poi Macchiarini ottenne un dottorato in trapianto di organi e tessuti all’Università di Besançon, in Francia. In un’altra versione del suo curriculum si dice invece che in Alabama si laureò in biostatistica e che a Besançon fece un dottorato in scienze della salute.

Macchiarini dice di essere diventato poi professore ordinario all’Università di Parigi Sud e successivamente, nel 2000 o nel 2001 a seconda del curriculum, in Germania alla Facoltà di Medicina di Hannover (che nega che Macchiarini fosse più di un professore associato), e poi nel 2005 (per uno dei curriculum) in Spagna, dove vive tuttora. A Barcellona, nel giugno del 2008, Macchiarini fece il suo primo intervento usando una trachea proveniente da un donatore ma trattata con cellule staminali per ridurre il rischio di rigetto: la paziente, una trentenne colombiana di nome Claudia Lorena Castillo Sanchez, è sopravvissuta all’operazione ed è ancora viva. L’intervento rese famoso Macchiarini, che fu invitato dall’allora assessore alla Sanità della Toscana Enrico Rossi, attuale presidente della regione, a lavorare per l’ospedale Careggi di Firenze.

Rossi promise a Macchiarini anche una cattedra da ordinario all’Università di Firenze, cosa che poteva concedergli senza che prima partecipasse a un concorso per via del fatto che il chirurgo era già professore ordinario all’estero: solo che la commissione incaricata di verificarlo scoprì che prima di arrivare all’ospedale Careggi Macchiarini non era mai stato un professore ordinario in nessun paese, e nemmeno un professore associato. La relazione redatta dalla commissione nel 2010 non è mai stata resa pubblica, ma si sa che giungeva alla conclusione che Macchiarini avesse mentito sulla sua carriera. Alla fine Macchiarini non divenne professore all’Università di Firenze; operò all’ospedale Careggi per alcuni anni per poi passare al Karolinska Institutet. Nel frattempo cominciò a lavorare anche all’Università Medica di Kuban che si trova a Krasnodar, in Russia.

Nel 2012 Macchiarini fu accusato di aver mentito ad alcuni suoi pazienti convincendoli a farsi operare all’estero e non a Firenze, dove avrebbe guadagnato di meno per gli stessi interventi. Alcune accuse nel frattempo sono cadute, ma il processo è ancora in corso. Nel 2013 Macchiarini conobbe Benita Alexander, produttrice di un documentario della NBC su di lui, A Leap of Faith: il documentario fu anche candidato a un premio Emmy, ma dopo l’uscita dell’articolo di Vanity Fair la rete televisiva lo ha rimosso dal suo sito. Nel documentario si parla dell’intervento fatto da Macchiarini su una bambina di due anni, Hannah Warren: fu la terza persona a cui Macchiarini impiantò una trachea sintetica, realizzata usando cellule staminali. Sia Warren che tre pazienti a cui Macchiarini fece lo stesso intervento in precedenza – due al Karolinska Institutet – sono poi morti.

Le ultime brutte notizie su Macchiarini riguardano il suo lavoro al Karolinska Institutet: secondo una delle indagini fatte sul suo conto, Macchiarini avrebbe operato dei pazienti che non erano tanto malati da giustificare la scelta di praticare un intervento sperimentale come l’impianto di trachea sintetica. In totale Macchiarini ha operato tre pazienti al Karolinska Institutet impiantando una trachea sintetica: solo uno di loro è ancora vivo, ma si trova tuttora in ospedale.