Dobbiamo parlare di Slack

È un'app per le comunicazioni di lavoro che è cresciuta moltissimo in due anni e che sembra avere ambizioni ancora maggiori

di Elizabeth Dwoskin – The Washington Post

Slack sta cercando di diventare il centro di tutto quello che fate al lavoro. L’app di messaggistica per il lavoro sta crescendo rapidamente e ora ha deciso di investire in un gruppo di start-up emergenti che puntano a rendere più efficienti le attività di routine sul posto di lavoro, come le relazioni di spesa, la selezione del personale e la valutazione dei risultati. Le undici società, che in totale riceveranno 2 milioni di dollari dal fondo di investimenti di Slack, svilupperanno le loro applicazioni direttamente all’interno di Slack.

Le ambizioni di Slack sono l’ultima prova in ordine di tempo del fatto che i software per aumentare la produttività sul lavoro – che in passato erano una nicchia poco entusiasmante ma molto redditizia nel campo della tecnologia, monopolizzata in gran parte da Microsoft – sono un settore in forte crescita. La tendenza è iniziata all’incirca nove anni fa con società come Dropbox, Evernote, Tableau, e Salesforce (che nel frattempo è diventata un gigante) ed è cresciuta negli ultimi due anni, tanto che oggi persino l’ex responsabile della tecnologia di Facebook sta sviluppando un’app per la produttività sul posto di lavoro (chi avrebbe mai pensato che cercare nuovi modi per condividere documenti potesse essere una cosa affascinante?).

Invece di essere solo un posto dove scambiarsi dei messaggi al lavoro, Slack ambisce a diventare una piattaforma in cui altre società possano sviluppare strumenti utili. In cambio, le start-up hanno l’occasione di sfruttare l’accesso che Slack si è guadagnata con fatica all’interno di grandi società. Slack oggi ha tre milioni di utenti giornalieri in società come Samsung, Intuit e il Washington Post (e, nel piccolo, è usata anche qui al Post). Molte delle società finanziate da Slack usano il data mining e l’intelligenza artificiale per migliorare il modo in cui svolgiamo attività di tutti i giorni al lavoro, e come Slack sono sviluppate prima di tutto intorno alla capacità di comunicare. Gli imprenditori dietro a Wade and Wendy, una società di selezione del personale robotizzata, stanno insegnando al loro software – che è formato da due bot, Wade e Wendy appunto – a esaminare i candidati a un lavoro conversando con loro e usando il linguaggio di tutti i giorni per far risparmiar tempo a chi si occupa di selezione del personale. Butter.ai, invece, è un assistente personale che aiuta i lavoratori a trovare informazioni sulla propria azienda attraverso domande e risposte. Growbot aiuta i gruppi di colleghi a condividere gli apprezzamenti per il buon lavoro svolto. Automat, infine, vuole far sì che per gli ingegneri sia più facile sviluppare dei bot per le conversazioni pronti all’uso.

Slack – che ha lanciato il suo servizio nel 2014 e a cui gli investitori hanno attribuito un valore di 3,8 miliardi di dollari – è una società molto piccola se paragonata a giganti come Microsoft, che ha fondi per circa 420 miliardi di dollari e programmi usati dovunque come Outlook, Excel e Word. Le email, poi, non sono ancora state accantonate. Il successo di Slack, però, ha dimostrato che è possibile ritagliarsi una nicchia di mercato e difenderla dai rivali più grandi. Mentre i prodotti di Microsoft come Yammer, un social network progettato per il lavoro, o Cortana, un’assistente personale, nella maggior parte dei casi non sono riusciti a imporsi o sono stati messi sul mercato da poco, Slack ha dimostrato che i dipendenti di un’azienda spesso preferiscono chattare tra di loro nello stesso modo in cui lo fanno nella vita privata.

La domanda è se Slack riuscirà a passare dall’essere incentrata per lo più su una sola attività – chattare – a gestire una serie di funzioni più ampia, alcune delle quali potrebbero non prestarsi bene a un formato del tipo domanda e risposta. Essendo una società relativamente piccola che mette a disposizione una piattaforma a società che lo sono ancora di più, per Slack sarà difficile garantire il controllo della qualità del suo servizio. A differenza dei clienti, che scaricano e cancellano app a comando, le aziende sono molto meno disposte a correre rischi con i loro dati sensibili.

© 2016 – The Washington Post