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La carriera di Claudio Ranieri fin qui

Cagliari

Ranieri smise di giocare a calcio nel 1986, dopo un’onesta carriera passata per lungo tempo nel Catanzaro. Dopo aver allenato il Vigor Lamezia e la Campania Puteolana, nel 1988 venne assunto dal Cagliari, che nel giro di due anni era retrocesso sia dalla Serie A sia dalla Serie B. Ranieri ottenne una doppia promozione facendo tornare il Cagliari in Serie A, senza mai avere a disposizione una squadra fortissima (Massimo Cellino comprò il Cagliari nel 1992, un anno dopo che Ranieri se n’era andato).

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Napoli

Ranieri fu chiamato ad allenare il Napoli nella prima stagione senza Diego Armando Maradona – che praticamente non era stato sostituito – e il direttore sportivo Luciano Moggi. Riuscì a competere per il primo posto col Milan fino a metà stagione, per poi rallentare nella seconda parte: finì quarto. La stagione successiva venne esonerato a novembre, dopo aver preso cinque gol in casa dal Milan, di cui quattro segnati da Marco Van Basten.

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Fiorentina

Nel 1993 Ranieri arrivò alla Fiorentina, la squadra dove è rimasto più a lungo in carriera (quattro stagioni intere). Nel primo anno vinse agilmente la Serie B, mentre negli anni successivi contribuì a mettere insieme il gruppo storico della Fiorentina più forte di sempre, cioè quella di Gabriel Batistuta, Francesco Toldo, Rui Costa e Luis Olivera. Nel 1996 vinse la Coppa Italia battendo in finale l’Atalanta, mentre l’anno successivo arrivò fino alla semifinale di Coppa delle Coppe, dove venne eliminato dal Barcellona. (ANSA)

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Valencia

Nel 1997 andò al Valencia, con cui vinse subito l’Intertoto (una specie di torneo preliminare dell’allora Coppa UEFA). L’anno successivo fu per lui il migliore: vinse la Coppa del Re (l’equivalente della Coppa Italia), e mise in campo una squadra molto competitiva, con giocatori come il centrocampista spagnolo Gaizka Mendieta, l’attaccante argentino Claudio Lopez e il portiere Santiago Canizares. Luis Milla, difensore spagnolo che allora giocava nel Valencia, di Ranieri ha ricordato: «aveva una filosofia italiana molto chiara, incentrata sul contropiede: ma col tempo si adattò ai giocatori, e diventammo una squadra non più così italiana. Eravamo in grado sia di fare contropiede sia di fare del gioco rapido e di controllare la palla, come piace in Spagna. Ranieri riuscì ad adattarsi perché è un allenatore intelligente». (J.C.CARDENAS / ANSA)

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Chelsea

Dopo una breve e fallimentare esperienza all’Atletico Madrid, arrivò al Chelsea nel 2000 subentrando alla quinta giornata, e ci rimase fino al 2004. Come alla Fiorentina, contribuì alla formazione del gruppo storico che avrebbe vinto tutto con José Mourinho. La stagione migliore fu sicuramente l’ultima: nel primo anno di presidenza di Roman Abramovich, arrivò secondo in campionato, mentre in semifinale di Champions League venne eliminato dal Monaco, secondo lui stesso per via di una sostituzione sbagliata. In quegli anni la stampa britannica gli diede il soprannome di Tinkerman, il “traffichino”, perché cambiava spesso formazione. (Phil Cole/Getty Images)

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Parma

Dopo quasi due anni di inattività, venne assunto a sorpresa dal Parma, che a metà torneo con Stefano Pioli in panchina era fra le ultime squadre in classifica. Grazie anche a un filotto di vittorie, il Parma riuscì a salvarsi concludendo a +3 dalla prima retrocessa, il Chievo. Lasciò il Parma a fine stagione in ottimi rapporti con la società: nella conferenza stampa finale, l’allora presidente Tommaso Gherardi disse: «gli ho detto una frase che vorrei ripetere a voi: lui ha scommesso su sé stesso venendo a Parma, quando tanti allenatori del suo blasone e del suo livello non sarebbero venuti neppure a fare un colloquio. Dopo aver scommesso su sé stesso oggi raccoglie i frutti della sua scommessa». (U.S.PARMA/VILLA/BENVENUTI-ANSA)

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Juventus

Nel 2007 divenne l’allenatore della Juventus appena tornata in Serie A. Andò così così: il primo anno arrivò terzo, poi secondo con una squadra lontana dai livelli di adesso. Di quel biennio i tifosi della Juventus ricordano ancora le due vittorie consecutive col Real Madrid nel girone di Champions League: la prima per 2-1 a Torino, la seconda per 2-0 con doppietta di Alessandro Del Piero. Ranieri venne mandato via a due giornate dalla fine della stagione 2008-2009, lui dice per questioni di mercato. In quegli anni litigò spesso con Mourinho, che a un certo punto disse di lui: «Io sono molto esigente con me stesso: per questo ho vinto tanti trofei nella mia carriera. Lui, invece, ha la mentalità di uno che non ha bisogno di vincere e a quasi 70 anni ha vinto una Supercoppa e un'altra piccola Coppa. È troppo vecchio per cambiare mentalità». Ranieri all'epoca aveva 56 anni. (NICO CASAMASSIMA/AFP/Getty Images)

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Roma

Subentrando a Luciano Spalletti a settembre, allenò forse la Roma migliore degli ultimi anni: si giocò lo Scudetto fino all’ultima giornata contro l’Inter del Triplete con Mourinho, riuscendo in un primo momento ad andare d’accordo sia con la dirigenza, sia con i giocatori più importanti della squadra sia con la tifoseria. Il secondo anno iniziò bene, persino con una vittoria sul Bayern Monaco in Champions League a novembre, ma finì in un mezzo disastro: Ranieri fu mandato via a febbraio dopo una serie di risultati molto negativi, e sostituito con Vincenzo Montella. (FILIPPO MONTEFORTE/AFP/Getty Images)

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Inter

All’Inter arrivò in una stagione molto difficile, sostituendo Gian Piero Gasperini dopo appena tre giornate di campionato. In Champions League riuscì a passare il girone ma fu eliminato agli ottavi dal Marsiglia. In campionato perse diverse partite, comprese alcune con squadre di basso livello come Lecce e Novara. Fu mandato via a marzo. (ANSA/DANIEL DAL ZENNARO)

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Monaco

Nel 2012 fu assunto dal Monaco, che giocava nella Serie B francese, dopo l’acquisto della squadra da parte del proprietario russo Dmitrij Rybolovlev. Grazie a una buona organizzazione di squadra e ad alcuni giovani interessanti, Ranieri riuscì a vincere la Serie B francese. L’anno dopo, anche grazie a un calciomercato estivo molto dispendioso in cui arrivano fra gli altri James Rodriguez e Radamel Falcao, il Monaco riuscì ad arrivare secondo alle spalle del Paris Saint-Germain. A fine stagione, Ranieri venne comunque esonerato. (GUENTER SCHIFFMANN/AFP/Getty Images)

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Grecia

L’esperienza precedente a quella del Leicester è probabilmente la peggiore nella carriera di Ranieri. Assunto come allenatore della Grecia, fu esonerato dopo sole quattro partite per aver perso contro Romania, Irlanda del Nord e soprattutto Isole Far Oer. Dopo aver allenato la Grecia, Ranieri disse di non essere più disponibile ad allenare squadre nazionali. (AP Photo/Thanassis Stavrakis)

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Leicester

Ranieri allena il Leicester dall'estate del 2015. Alla notizia del suo ingaggio, l'ex celebre calciatore inglese Gary Lineker disse: «È chiaramente un allenatore esperto, ma la scelta del Leicester è poco ispirata». (AP Photo/Scott Heppell)

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Il Post è una testata registrata presso il Tribunale di Milano, 419 del 28 settembre 2009 - ISSN 2610-9980