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  • Martedì 26 aprile 2016

Chi è la poetessa che ha lavorato a “Lemonade” con Beyoncé

Warsan Shire ha 27 anni, è britannica di origine somala e su Twitter ha più di 67mila followers

Una scena del visual album per il lancio di Lemonade
Una scena del visual album per il lancio di Lemonade

Per realizzare Lemonade, il suo ultimo disco, uscito nella notte tra il 23 e il 24 aprile, Beyoncé ha lavorato anche con una poetessa: si chiama Warsan Shire, ha 27 anni ed è britannica, originaria della Somalia ma nata in Kenya. Alcuni versi di Shire dividono in capitoli i 12 video di Lemonade, andati in onda sul canale televisivo HBO nello speciale “visual album” che Beyoncé ha realizzato per lanciare il disco. Nei titoli di coda del filmato – che dura 60 minuti – Shire è indicata come collaboratrice nel settore “Film Adaptation and Poetry”, cioè “adattamento cinematografico e poesia”. Insieme al lavoro della stylist Marni Senofonte, che ha scelto con Beyoncé gli abiti che si vedono nei video di Lemonade, Shire ha contribuito a sviluppare l’immaginario del mondo del disco.

Non è la prima volta che Beyoncé si ispira ad autrici letterarie nel suo lavoro di musicista: nella canzone Flawless, contenuta nel disco BEYONCÉ (2014), si sente la voce della scrittrice nigeriano-americana Chimamanda Ngozi Adichie che pronuncia una conferenza TED, poi diventata un libro intitolato Dovremmo essere tutti femministi (Einaudi, 2015). Shire è considerata una “spoken word artist”, un’artista della lingua parlata: le letture ad alta voce fanno pienamente parte del suo lavoro di poetessa e si possono trovare anche registrate in rete. Fa parte del movimento letterario dei “Black British Poets”, poeti neri di diverse nazionalità che usano la poesia per non dimenticare la propria lingua e le proprie origini. Nell’autunno del 2016 sarà pubblicata una raccolta completa delle sue poesie che si chiamerà Extreme Girlhood, letteralmente “Estrema infanzia di bambina”. Già nel 2011 è uscito un libro con alcuni suoi versi, intitolato Teaching My Mother How To Give Birth (più o meno, “Insegnando a mia madre come far nascere i bambini”) e pubblicato dalla casa editrice flipped eye. Nel 2014 Shire è stata dichiarata “Giovane poetessa laureata di Londra”.

Una foto pubblicata da warsan shire (@wu_shire) in data:

Un’immagine di Warsan Shire pubblicata sul suo profilo Instagram.

Shire è conosciuta soprattutto sui social network, in particolare Twitter (dove ha 67.600 followers) e Instagram (con quasi 17mila seguaci) anche se pubblica le sue poesie su un blog; i suoi testi che parlano di immigrazione sono condivise spesso quando si parla di rifugiati. In una, intitolata What They Did Yesterday Afternoon (tradotto “Cosa hanno fatto ieri pomeriggio”) si legge più o meno:

«Più tardi quella notte
ho tenuto in braccio un atlante
le mie dita hanno percorso tutto il mondo
e ho sussurrato
“dov’è che fa male?”

ha risposto
“dappertutto”
“dappertutto”
“dappertutto”»

Shire però scrive anche di tanti altri temi: di cosa vuol dire essere donna, di come ci si sente quando si cerca l’amore, dell’infedeltà, della bellezza, della maternità e dell’aborto. Alcune sue poesie sono state tradotte anche in altre lingue, tra cui l’italiano: nel 2015 Shire ha partecipato al festival della rivista Internazionale a Ferrara e ne ha lette alcune. Beyoncé ha preso soprattutto versi tratti dalla poesia For Women Who Are Difficult to Love (letteralmente “Per le donne difficili da amare”), per cui qualche anno fa Shire ha anche realizzato un breve video in cui si sente la sua voce recitare la poesia; più di 200mila persone lo hanno guardato su Vimeo.

A ottobre il New Yorker ha pubblicato un profilo di Warsan Shire, che riassume e spiega la sua opera. Molti testi di Shire sono autobiografici: ha raccontato di aver registrato le storie di immigrazione raccontate dai suoi parenti e di averle trasformate in poesia. In Your Mother’s First Kiss scrive:

«Il primo ragazzo che ha baciato tua madre ha stuprato delle ragazze
quando è scoppiata la guerra.
Lei ricorda di averlo sentito dire
da tuo zio, di essere poi andata nella sua stanza ed essersi sdraiata per terra. Tu eri a scuola»

Non tutto il suo lavoro però è nostalgico e malinconico: in una poesia racconta per esempio di una donna somala che comincia a depilarsi dopo essere andata vivere all’estero, in un’altra di una ragazza che usa sangue di piccione per ingannare il marito e la suocera e fargli credere di essere stata vergine prima del matrimonio.

I testi di Lemonade nella loro interezza si possono leggere qui.