Una foto della polizia a Bellizzi diffusa dall'account della Polizia di Stato su Twitter.

Un uomo è stato arrestato per terrorismo in provincia di Salerno

Ha cittadinanza algerina, è accusato di avere prodotto documenti falsi usati anche da tre terroristi di Parigi e Bruxelles

Un uomo con cittadinanza algerina è stato arrestato a Bellizzi, in provincia di Salerno, a seguito di un’indagine compiuta dalla Digos di Roma e dall’antiterrorismo. A carico dell’uomo era stato spiccato un mandato di arresto europeo dalle autorità del Belgio: l’uomo è accusato di far parte di una rete che produceva documenti falsi usati tra gli altri anche da tre appartenenti alla cellula franco-belga dello Stato Islamico che ha compiuto gli attentati di Parigi e di Bruxelles: Salah Abdeslam (arrestato la scorsa settimana a Bruxelles), Mohamed Belkaid (ucciso dalla polizia in un appartamento a Forest, un quartiere di Bruxelles) e Najim Laachroui (considerato il terrorista che fabbricava le bombe e morto nell’attentato all’aeroporto di Bruxelles).

Arrestato a Salerno un algerino per il quale era stato emesso un mandato di arresto europeo da parte delle autorità del Belgio. Secondo gli investigatori era implicato in una rete che produceva falsi documenti che sarebbero stati utilizzati anche da alcuni terroristi implicati nelle stragi di Parigi e Bruxelles. L’uomo è stato arrestato a Bellizzi, in provincia di Salerno, al termine di un’indagine degli uomini della Digos di Roma e dell’antiterrorismo. Sarebbe stato arrestato durante un blitz delle forze speciali davanti alla chiesa di Bellizzi.

L’uomo si chiama Djamal Eddine Ouali, ha 40 anni, era ricercato per la presunta partecipazione a un’organizzazione criminale che produceva documenti falsi. Il suo nome, secondo quanto ricostruito dagli investigatori, era venuto fuori nel corso di una perquisizione effettuata in un covo di falsari a Saint-Gilles, un sobborgo di Bruxelles, ad ottobre del 2015, dunque qualche settimana prima delle stragi di Parigi: in quell’occasione i poliziotti trovarono e sequestrarono circa un migliaio di immagini digitalizzate, tutte riferibili a falsi documenti d’identità. Secondo le autorità, dunque, Ouali faceva parte di una rete che, su larga scala, realizzava documenti falsi per terroristi e soggetti che volevano uscire ed entrare dall’Europa senza rischiare di essere intercettati ai controlli.

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