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  • Lunedì 21 marzo 2016

Chi era Alda Merini, nata il ventuno a primavera

È stata un'importante poetessa italiana, e nacque esattamente 85 anni fa, come scrisse in una sua famosa poesia

Alda Merini
Alda Merini (Wikimedia)

Il 21 marzo 1931, cioè 85 anni fa, nacque a Milano Alda Merini, una delle più importanti e amate poetesse italiane. Alda Merini morì sempre a Milano, nel 2009, dopo molti tormenti umani e di salute e alterni periodi di gratificazioni del suo lavoro e scomparse dalla scena letteraria. Il suo talento nella poesia fu scoperto quando aveva 15 anni e Merini pubblicò con una certa costanza da allora. Più volte, nel corso della sua vita, fu ricoverata e curata per disturbi di tipo bipolare e dopo uno di questi periodi e a proposito della sua vita in ospedale scrisse uno dei suoi lavori più importanti, La Terra Santa. Quando morì viveva nella sua casa sui Navigli, a Milano, in condizioni economiche precarie nonostante il suo successo e la sua fama di qualche decina di anni prima.

Sono nata il ventuno a primavera

Sulla sua data di nascita nel giorno tradizionale dell’inizio della primavera, Merini scrisse una poesia pubblicata nel 1991, Sono nata il ventuno a primavera.

Sono nata il ventuno a primavera
ma non sapevo che nascere folle,
aprire le zolle
potesse scatenar tempesta.
Così Proserpina lieve
vede piovere sulle erbe,
sui grossi frumenti gentili
e piange sempre la sera.
Forse è la sua preghiera.

La vita di Alda Merini

Alda Giuseppina Merini era nata in una famiglia di modeste condizioni economiche: il padre Nemo era dipendente in una società di assicurazioni, mentre la madre Emilia era casalinga. In seguito Merini si descrisse come una bambina sensibile e malinconica, che stava quasi sempre per conto proprio e poco compresa dai genitori, ma con buoni risultati a scuola. Cercò di farsi ammettere al Liceo Manzoni, uno dei più prestigiosi di Milano, ma non riuscì a superare la prova di italiano al test di ammissione.

Fu il critico letterario e poeta Giacinto Spagnoletti a scoprire le capacità poetiche di Alda Merini, facendola esordire a 15 anni con alcuni scritti e a pubblicandola poi nel 1950 nella sua Antologia della poesia italiana contemporanea 1909-1949 con “Il gobbo” e “Luce”. Merini iniziò a conoscere alcuni dei più importanti poeti e scrittori dell’epoca, come Eugenio Montale e Salvatore Quasimodo. Nel 1953 si sposò con Ettore Carniti, che aveva la proprietà di alcune panetterie milanesi. Con l’editore Giovanni Schwarz pubblicò negli anni seguenti varie raccolte di poesie e un suo lavoro in prosa, La pazza della porta accanto per Bompiani. In quel periodo ebbe la prima figlia, Emanuela.

Nel 1962 iniziò un periodo piuttosto complicato e doloroso per Alda Merini: trascorse per quasi dieci anni lunghi periodi di ricovero con fasi di salute e malattia mentale, dovuta probabilmente a un disturbo bipolare. Nei momenti di salute, Merini passava comunque il tempo in famiglia ed ebbe tre altre figlie. Alla fine degli anni Settanta, il racconto degli anni di ospedale prese forma nella raccolta di poesie La Terra Santa, considerata in seguito da molti critici e studiosi come il più importante lavoro letterario di Alda Merini, ma accolto inizialmente con scetticismo dai principali editori che non glielo vollero pubblicare.

Dopo la morte del marito, negli anni Ottanta Alda Merini si trasferì a Taranto dove si sposò con il poeta Michele Perri, ex medico che si prese cura di lei. Tornò a Milano nel 1986, dopo un altro difficile ricovero all’ospedale psichiatrico di Taranto, e riprese a scrivere con maggiore continuità pubblicando, tra gli altri, l’opera in prosa L’altra verità. Diario di una diversa. Tra la fine degli Ottanta e i primi Novanta non era inconsueto trovare Merini a uno dei tavolini del Chimera, un caffè-libreria di Milano poco distante dalla sua casa sui Navigli. In quel periodo la produzione di poesie e scritti fu particolarmente intensa e sfociò nel 1992 con il Premio Librex Montale per la Poesia, uno dei più importanti in Italia.

Alla fine degli anni Novanta, Alda Merini produsse centinaia di “minitesti”, aforismi di vario tipo che miravano alla brevità per trasmettere un suo pensiero e una sensazione. I migliori furono raccolti nel 199 da Rizzoli nel libro Aforismi e magie, con illustrazioni di Alberto Casiraghi, poeta, disegnatore e amico di Merini. In quegli anni, comunque, Merini collaborò con diversi altri piccoli editori per la pubblicazione di altri minitesti. Negli anni seguenti furono pubblicate altre raccolte, come la selezione di Einaudi su scritti del 1996 – 1999, cofanetti con libri e videocassette sulle letture fatte da Merini e nei primi anni dopo il 2000 una serie di libri dedicati alla fase mistica della scrittrice.

Nel 2004 Alda Merini fu nuovamente ricoverata per alcuni problemi di salute, mentre era in condizioni economiche piuttosto precarie. Ricevette una grande quantità di messaggi di solidarietà da scrittori, poeti e da semplici appassionati, con appelli per aiutarla economicamente. Il primo novembre 2009, Alda Merini morì a causa di un tumore osseo. Vicino all’ingresso della sua casa sui Navigli dal 2010 c’è una targa che la ricorda: “Ad Alda Merini, nell’intimità dei misteri del mondo”.