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  • Martedì 1 marzo 2016

Il caso del cardinale George Pell

Il "ministro dell'Economia" del Vaticano, che ieri è stato interrogato a Roma in videoconferenza per un caso di abusi su minori avvenuto in Australia

Nella notte tra lunedì e martedì, il cardinale George Pell, prefetto agli Affari Economici del Vaticano (una specie di ministro dell’Economia), è stato interrogato in videoconferenza da una commissione d’inchiesta australiana che indaga su una serie di abusi sessuali su minori avvenuti tra gli anni Settanta e Ottanta. Pell si trova a Roma e sostiene di non poter tornare in Australia per ragioni di salute. Alla conferenza hanno assistito da un hotel di Roma più di 70 giornalisti internazionali e 15 familiari delle vittime, arrivati dall’Australia. I giornali internazionali hanno scritto che si è trattato di un’udienza storica. Il Guardian, ad esempio, ha scritto che è la prima volta in cui un caso che mette in luce le responsabilità della chiesa nel coprire i sacerdoti pedofili arriva così vicino al Vaticano.

L’interrogatorio di Pell è durato diverse ore e si è concentrato sui rapporti del cardinale con Gerald Ridsdale, un ex sacerdote australiano accusato di aver abusato più di 54 bambini, i più piccoli di quattro anni. Pell e Ridsdale sono quasi coetanei, hanno 75 e 81 anni, e sono entrambi cresciuti nella stessa città dell’Australia meridionale, Ballarat. Negli anni Settanta sono stati anche compagni di stanza: all’epoca Ridsdale era cappellano in una scuola locale, mentre Pell divenne assistente del vescovo di Ballarat e membro di una commissione incaricata di sorvegliare le attività educative nella diocesi.

In passato, Pell aveva sempre dichiarato di non aver saputo nulla sulle accuse contro Ridsdale prima che divenissero pubbliche dopo il suo arresto nel 1993. Ieri notte, Pell ha continuato a negare una conoscenza estesa del caso, ma ha ammesso che all’epoca giravano voci e sospetti sul conto di Ridsdale. Uno dei membri della commissione di inchiesta ha ricordato che Pell partecipò a una commissione che nel 1982 decise di trasferire Ridsdale in seguito a una denuncia per abusi. Si trattava del sesto trasferimento di Ridsdale e anche i cinque precedenti erano tutti avvenuti in seguito a segnalazioni di comportamenti inappropriati con minorenni. Il commissario ha detto che sembra “implausibile” che in quell’occasione Pell non fosse venuto a conoscenza del comportamento di Ridsdale.

Pell ha risposto attribuendo tutte le responsabilità all’allora vescovo di Ballarat, Ronald Mulkearns, che avrebbe descritto la situazione con talmente tanti eufemismi da non far capire ai presenti quali fossero davvero le colpe di Ridsdale. Pell non ha risparmiato le critiche a come la chiesa ha gestito il caso Ridsdale, ma ha ripetuto di non avere responsabilità personali nel caso. Pell si era già imbattuto in diversi casi di abuso di minori da parte di sacerdoti quando era Arcivescovo di Melbourne. Nel 1996, creò diverse commissioni per aiutare le vittime di abusi e le incoraggiò a farsi avanti e a denunciare i colpevoli. Durante il suo mandato, la diocesi di Melbourne ha pagato in tutto 8 milioni di dollari alle vittime di abusi. Non si è trattato di risarcimenti, ma di pagamenti “ex gratia”, cioè  che la Chiesa non considera come un’ammissione di responsabilità per il caso in questione. Pell ha sempre sostenuto che la Chiesa non può essere considerata responsabile per gli abusi commessi dai suoi sacerdoti

George Pell è nato nel 1941 a Ballarat, una piccola città nell’Australia meridionale. Dopo aver studiato in alcune scuole religiose si trasferì a Roma, dove si laureò alla Università Pontificia. Nel 1966 venne ordinato sacerdote e proseguì gli studi all’Università di Oxford. Ritornato in Australia, ricoprì una serie di ruoli nell’amministrazione della diocesi di Ballarat, la sua città natale. Nel 1987 divenne vescovo ausiliario di Melbourne e fu promosso ad Arcivescovo della stessa città nel 1993. Pell è considerato in buoni rapporti con papa Francesco, che poco dopo la sua elezione lo ha chiamato a far parte di una commissione di otto cardinali incaricati di studiare un piano di riforma della Chiesa. Nel 2014, Francesco ha nominato Pell segretario all’Economia, l’equivalente del ministro delle Finanze del Vaticano, un ruolo creato da Papa Francesco e considerato particolarmente importante dopo gli scandali degli ultimi anni. I familiari delle vittime chiedono a Papa Francesco di togliere l’incarico Pell e chiedono al cardinale di ritornare in Australia e di affrontare direttamente la commissione d’inchiesta.