Jesse Hughes (GUSTAV MAARTENSSON/AFP/Getty Images)

Il cantante degli Eagles of Death Metal ha detto che il “controllo delle armi” non ha salvato nessuno al Bataclan

Jesse Hughes ha parlato delle politiche di controllo delle armi e di cosa sarebbe potuto andare diversamente al Bataclan

In un’intervista per la televisione francese iTélé Jesse Hughes, il cantante degli Eagles of Death Metal, ha parlato – tra le altre cose – delle politiche di controllo delle armi in Francia. Gli Eagles of Death Metal sono il gruppo che stava suonando alla sala concerti Bataclan di Parigi, attaccata durante gli attentati terroristici del 13 febbraio scorso. Hughes ha parlato di come le cose sarebbero potute andare diversamente se al Bataclan ci fossero state più persone armate quella sera, dopo che gli era stato chiesto se aveva cambiato opinione sulla questione. Il cantante, che è da tempo contrario a un maggiore controllo delle armi da fuoco, ha detto:

Le vostre politiche di “controllo delle armi” sono riuscite a salvare anche una sola cazzo di persona al Bataclan? Se c’è qualcuno che può dire di sì, lo vorrei sentire, perché io non lo credo. Credo che l’unica cosa che è servita sono state delle persone coraggiosissime che si sono buttate verso la morte con delle armi in pugno.

So che le persone non saranno d’accordo con me, ma sembra che dio abbia creato uomini e donne e che quella notte le pistole le abbiano resi uguali. E mi fa schifo che le cose stiano così. Credo che l’unica cosa in cui ho cambiato idea da allora è che forse finché più nessuno avrà una pistola, tutti dovrebbero averne una. Perché non ho mai visto morire una persona che aveva una pistola, e voglio che tutti possano averne una. Ho visto morire persone che forse avrebbero potuto vivere.

Gli Eagles of Death Metal suoneranno questa stasera, martedì 16 febbraio, a Parigi, alla sala Olympia. Sono stati invitati tutti gli spettatori che erano presenti al Bataclan e che sono sopravvissuti.

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