Che cos’è “Anomalisa”

È il secondo film da regista di Charlie Kaufman, uno dei più apprezzati sceneggiatori in circolazione: se ne parla benissimo e qui potete vederne una scena

Anomalisa è l’ultimo film di Charlie Kaufman, uno degli sceneggiatori più apprezzati di Hollywood e al suo secondo film da regista. Ha innanzitutto una cosa particolare: Anomalisa è un film girato in stop motion, una tecnica che consiste nel riprendere figure tridimensionali mosse manualmente fotogramma per fotogramma, uniti poi in sequenza per dare l’idea del movimento (uno dei film più famosi girato in questo modo è Nightmare before Christmas di Tim Burton). Anomalisa è stato presentato in concorso al Festival del cinema di Venezia del 2015, ed è stato candidato sia al Golden Globe sia all’Oscar per il miglior film di animazione: negli Stati Uniti è uscito il 30 dicembre, mentre in Italia sarà distribuito da Universal Pictures a partire dal 25 febbraio.

Anomalisa racconta la storia di Michael Stone, un autore di libri “motivazionali” – quelli del genere “come migliorare la propria vita in 12 passi”, molto popolari in America – che gira per gli Stati Uniti a fare conferenze promozionali. Nonostante il suo lavoro, però, Michael è disilluso e distaccato, e ha difficoltà a relazionarsi con le altre persone. Mentre si trova a Cincinnati per una conferenza conosce Lisa, di cui si innamora perché le sembra l’unica persona davvero diversa dalle altre, che appaiono a Michael come anonime e tutte uguali: per questo le dà il soprannome “Anomalisa”. Il personaggio di Michael nella versione originale è doppiato da David Thewlis, un attore britannico famoso per il ruolo del professor Lupin nei film di Harry Potter; Lisa invece è doppiata da Jannifer Jason Leigh, famosa attrice americana che recentemente ha recitato in The Hateful Eight di Quentin Tarantino.

Charlie Kaufman è uno sceneggiatore famoso soprattutto per aver scritto Essere John Malkovich e Il ladro di Orchidee (diretti da Spike Jonze), Human Nature Se mi lasci ti cancello (diretti da Michel Gondry). Jonze, Gondry e Kaufman sono considerati i principali esponenti di uno dei più importanti movimenti della Hollywood degli ultimi anni, insieme a Wes Anderson e a Noah Baumbach: questi registi tra la fine degli anni Novanta e l’inizio dei Duemila hanno infatti inaugurato e dato identità e coerenza stilistica al genere dei film indie, diventato poi negli anni successivi un concetto sempre più popolare (e mainstream, come si dice), fino a perdere molte delle caratteristiche che lo avevano definito inizialmente (a partire dai bassi costi produttivi). Kaufman oggi è considerato uno dei più talentuosi sceneggiatori di Hollywood e ha raggiunto una fama paragonabile a quella dei registi: una cosa che nel cinema, a differenza delle serie tv, è molto rara. Nel 2008 Kaufman ha diretto il suo primo film, Synecdoche, New York, con protagonista Philip Seymour Hoffman: un film molto ambizioso e visionario che non ebbe un gran successo commerciale ma fu apprezzato da molti critici e ha avuto un secondo momento di attenzione dopo la morte di Hoffman, quando è stato distribuito anche in paesi dove non era arrivato nei cinema (come in Italia).

Kaufman ha deciso di produrre Anomalisa raccogliendo fondi sul sito di crowdfunding Kickstarter, per non passare attraverso gli studio di Hollwood e avere più libertà creativa: inizialmente aveva chiesto 200mila dollari per realizzare un film di 40 minuti, ma ha ottenuto il doppio dei fondi e ha deciso di aumentarne la durata a 90 minuti. Chi l’ha visto dice che la cosa più sorprendente del film è che dopo pochi minuti ci si dimentica che si sta guardando un film di animazione.

Molti critici hanno notato somiglianze con Essere John Malkovich, il cui protagonista è un burattinaio: Anthony Lane, il critico di cinema del New Yorker, ha scritto che «quel film, con la sua stanza piena di Malkovich uguali, tutti che dicono insieme la parola “Malkovich”, era un chiaro predecessore di Anomalisa, ma l’idea era un po’ logora, mentre il nuovo film sembra mosso dalla sua stessa angoscia». A differenza degli altri lavori di Kaufman, però, Anomalisa è più scorrevole dal punto di vista narrativo, ha scritto Manohla Dargis sul New York Times, e contiene molti elementi tipici del regista: «il suo humor anarchico e sagace, il suo particolare ritmo narrativo e soprattutto le sue preoccupazioni (identità, autenticità, solitudine, morte, amore, piacere: il solito)». Il Guardian gli ha dato cinque stelle su cinque, definendolo un «capolavoro». Secondo il Guardian Kaufman usa lo stop-motion in modi così innovativi che «il vostro cervello fa fatica a elaborarli»: ci sono meno riferimenti metatestuali del solito e meno battute comprensibili da pochi, ma «il risultato finale sembra immenso».