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  • Giovedì 11 febbraio 2016

Le prime notizie di Antonio Franchini in Giunti

Le racconta lui stesso in un'intervista a Repubblica, a cominciare dall'arrivo di Antonio Moresco

Antonio Franchini 
(© PIERGIORGIO PIRRONE / MARGOPHOTO / Lapresse)
Antonio Franchini (© PIERGIORGIO PIRRONE / MARGOPHOTO / Lapresse)

A settembre Antonio Franchini ha lasciato il ruolo di direttore editoriale di Mondadori ed è passato a Giunti: è stato uno dei fatti più rilevanti dell’editoria italiana degli ultimi mesi, dato che Franchini ha lavorato a Mondadori per più di 20 anni ed è considerato uno degli editor italiani più famosi e ammirati, responsabile di alcune delle pubblicazioni più significative e di successo della letteratura italiana recente (tra cui Gomorra di Roberto Saviano e La solitudine dei numeri primi di Paolo Giordano). In un’intervista a Repubblica Franchini racconta oggi i suoi primi e più importanti progetti a Giunti: il principale è l’arrivo dello scrittore Antonio Moresco, famoso soprattutto per la trilogia L’increato. Il romanzo che pubblicherà con Giunti si intitola L’addio, uscirà il 16 marzo e Franchini ha intenzione di candidarlo al Premio Strega. Giunti pubblicherà anche una favola scritta da Andrea Camilleri e Ugo Gregoretti, «un Pinocchio raccontato dal punto di vista del gatto e la volpe. Titolo: Pinocchio (mal) visto dal gatto e la volpe»; Camilleri però non lascerà Sellerio, «è solo un regalo che mi ha fatto», precisa Franchini.

«Dopo un trentennio in Mondadori, Franchini, 58 anni il prossimo aprile, è arrivato in Giunti a ottobre, come direttore editoriale della narrativa e della saggistica. Nei corridoi si aggira Aram Fox, un cane da tartufo di giovani talenti, titolare di un’importante agenzia di scouting newyorchese. Franchini è informale, camicia casual, al collo una collanina di perline un po’ freak, pacato ma determinato. Lui che in genere parla poco, sfodera subito il primo colpo: «Stiamo per pubblicare il nuovo romanzo di Antonio Moresco e lo portiamo allo Strega». Il secondo è Camilleri. Lo scrittore re delle top ten è pronto a uscire con il marchio Giunti: il contratto è fresco, firmato ieri mattina. E il terzo colpo?… Non lo dice, ma si getta a terra per mostrare una mossa di jiu jitsu brasiliano, disciplina che pratica da tempo. E direttamente dal pavimento dice: «Nella lotta sostengono che sia difficile passarmi la guardia». Il che fuori dal gergo significa: è impossibile che qualcuno possa trovare un varco per colpirmi.

È così che ingaggia la sua sfida ai suoi vecchi colleghi di Mondadori, rubandogli Moresco?
«Non ho il complesso dell’ex. Non gioco la mia partita su Mondadori. Vuole la verità? Me ne sono andato senza astio, né spirito di rivincita».
Sarà come lei dice, ma questa prima mossa fa pensare che sia iniziata la lotta. Ci saranno rimasti male in Mondadori?

«I dolori fanno parte del nostro mestiere (sorride, ndr). Quando Saviano ha deciso di passare da Mondadori a Feltrinelli è stato terribile. Comprendevo la sua scelta, ma è stata la sensazione più brutta della mia vita. Ricordo che entrai in una libreria Feltrinelli dove si teneva la presentazione di Zero Zero Zero: realizzare che se ne era andato fu una grande sofferenza».

Sta dicendo che Moresco passerà a Giunti e che gli altri se ne dovranno fare una ragione?
«No, sto dicendo che il prossimo libro lo pubblicherà con noi, poi vediamo. Uscirà il 16 marzo, s’intitola L’addio. È un thriller esistenziale, racconta di un poliziotto che da morto ritorna nel mondo dei vivi.
Ora dobbiamo cercare due giurati che lo candidino allo Strega e siamo pronti».

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