Renzi sull’Ordine dei giornalisti: «Lo abolirei domani mattina»
Lo ha detto durante la conferenza stampa di fine anno, al presidente dell'Ordine dei giornalisti
Nel corso della sua tradizionale conferenza stampa di fine anno, il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha iniziato il suo intervento rispondendo al presidente dell’Ordine dei giornalisti, Vincenzo Iacopino, che aveva espresso preoccupazioni e critiche piuttosto dure nei confronti del governo per le condizioni della stampa in Italia. Renzi ha detto che quando si parla di libertà di informazione è necessario avere il massimo della cautela, ma che la sua posizione sul tema è nota da tempo:
Come tutti voi sapete seguendomi da qualche anno la mia posizione sull’Ordine è una posizione per la quale, toccasse a me, lo abolirei domani mattina.
L’albo professionale dei giornalisti fu istituito nel 1925 dal regime fascista, l’Ordine nacque nel 1963 ed è un ente pubblico: i giornalisti per esercitare la loro professione sono obbligati a iscriversi – superando un esame, se professionisti – e a rinnovare annualmente la loro iscrizione, pagando una quota. L’Ordine ha la funzione di vigilare sull’operato dei giornalisti e di tutelarli, ma da tempo si discute circa la sua effettiva utilità e ci sono state proposte per riformarlo radicalmente o abolirlo del tutto come si è discusso in passato per altri ordini professionali. Dal 2010 il suo presidente è Vincenzo Iacopino.