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  • Giovedì 24 dicembre 2015

Com’è nato il Ku Klux Klan

Centocinquanta anni fa sei uomini fondarono una delle più famose organizzazioni terroristiche del mondo (e che diavolo di nome è, "Ku Klux Klan"?)

(AP Photo)
(AP Photo)

Secondo una data accettata da diversi storici, il 24 dicembre 1865, centocinquant’anni fa, sei uomini si riunirono in un ufficio di un giudice locale di Pulanski, nel Tennessee, negli Stati Uniti, per fondare un’associazione. I sei uomini si chiamavano Clavin E. Jones, Frank O. McCord, Richard R. Reed, John B. Kennedy, John C. Lester e James R. Crowe: furono i primi sei membri del Ku Klux Klan, l’organizzazione terroristica di suprematisti bianchi più famosa nella storia degli Stati Uniti.

Nella propria storia il KKK ha avuto tre fasi – l’ultima è tuttora in corso – ed è stato responsabile di migliaia di morti e crimini contro gli afroamericani per motivi razziali, e in parte minore contro i bianchi che non erano d’accordo con le sue idee. Sin dall’inizio il Ku Klux Klan – che era diffuso soprattutto negli stati del sud – non si comportò come un “normale” gruppo politico: i suoi membri indossavano lunghe tuniche bianche – con cui coprivano anche i propri cavalli – e compivano strani riti simbolici di purificazione. Le immagini dei “cavalieri” del Ku Klux Klan velati di bianco e coi cappelli a punta rimangono ancora oggi parecchio inquietanti, e da decenni sono entrati nell’immaginario collettivo grazie a storie, film e libri.

KKKUna parata del Ku Klux Klan a Tulsa, Oklahoma, 21 settembre 1923 (AP Photo)

Dal 1882 l’organizzazione è illegale negli Stati Uniti, ma ha avuto un periodo di rinnovata celebrità fra le due guerre mondiali e nel secondo dopoguerra. Negli ultimi anni ha cercato di rinnovare la propria immagine e ha largamente abbandonato la violenza, limitando le proprie azioni a raduni o riti tradizionali sostanzialmente innocui. Il tono della loro propaganda è rimasto comunque molto violento: a dicembre, alcune settimane dopo la strage di San Bernardino in California causata da una coppia di islamisti, il KKK ha distribuito in Alabama alcuni volantini anti Islam. Ci sono diverse stime su quanti membri attivi del Ku Klux Klan rimangano oggi in circolazione: le stime più diffuse sono comprese fra tremila e cinquemila persone.

Da dove arrivano?
La maggior parte degli storici dà per buona la data del 24 dicembre perché è incisa in una placca appesa in un vecchio edificio di Pulaski, che contiene i nomi dei primi sei membri e una breve dichiarazione. I primi studi corposi sugli anni iniziali del Ku Klux Klan sono però stati eseguiti nella prima metà del Novecento, a molti anni di distanza da quei fatti: e perciò non esiste ancora una certezza sull’esatta data di fondazione. Alcuni storici sostengono che il Ku Klux Klan sia stato fondato un po’ prima, nell’estate del 1865. Altri che la sua fondazione risalga alla primavera del 1866, più vicina ai primi atti violenti dell’organizzazione.

C’è molto più consenso attorno alla scelta del nome: all’inizio l’organizzazione di Pulaski si chiamò Kuklos, la traslitterazione di una parola che in greco antico (κύκλος) significa “cerchio” e in senso lato “assemblea”. Solo in un secondo momento Kuklos venne modificato in Kuklux, secondo alcuni perché semplicemente suonava meglio. La scelta di una parola in greco antico può sembrare strana ma secondo Chester L. Quarles, un professore americano di diritto ed esperto di Ku Klux Klan, sappiamo che almeno tre dei sei membri fondatori aveva frequentato università locali all’interno di una confraternita, cioè un gruppo studentesco che spesso nel proprio nome ha parole o lettere tratte dal greco antico. Nel 1812 per esempio nella vicina università del North Carolina era stata fondata la Kuklos Adelphon (traslitterazione dal greco antico κύκλος ἀδελφῶν, “cerchia dei fratelli”), un’importante confraternita da cui alcuni studiosi ritengono che il Klan abbia ricavato alcune pratiche e riti. Secondo Quarles il nome “clan” è stato aggiunto perché i membri iniziali erano di origini scozzesi. Il primo nome “Kuklux clan” verrà poi leggermente modificato in “Ku Klux Klan”, forse per rafforzare la ridondanza della “k”, una consonante dal suono duro.

Coerentemente col proprio nome, le primissime azioni del Ku Klux Klan ricordavano più quelle di una confraternita che quelle di una “setta” politica. Quarles, sintetizzando le opinioni di diversi storici sul tema, racconta nel libro The Ku Klux Klan and Related American Racialist and Antisemitic Organizations che le prime azioni coordinate furono soprattutto scherzi ed esibizioni plateali di sei uomini mascherati di bianco che si spostavano a cavallo:

A causa di questi scherzi compiuti dai primi membri del Klan, molti studiosi ritengono che gli inizi dell’organizzazioni furono benigni. Lo storico Allen W. Release scrive che «tutti i membri iniziali importanti erano d’accordo su un punto: che il Klan era nato per divertimento. Tutte le prove lo dimostrano: i sei membri montavano sui loro cavalli e giravano per le strade di Pulaski [coperti di bianco] dilettando i passanti con movenze paurose». Persino i loro primi critici come Stanley Horn ammettono che «si trattava solamente dell’ennesima associazione segreta locale composta da ragazzi che volevano divertirsi e trovare uno sfogo alla loro voglia di fare, come ne sono esistite a centinaia nel passato». Scrive lo storico William Loren Katz: «Fino a pochi anni prima quei ragazzi erano stati dei soldati confederati: vivevano sull’onda del brivido di cavalcare e sparare, dell’affrontare cannoni e attacchi di cavalleria avversaria. Ma nella primavera del 1866 la guerra era finita da più di un anno, e loro erano in cerca di avventura e un po’ di divertimento.»

Il legame fra il Ku Klux Klan e la confederazione sudista è sottolineato da molti: la guerra civile americana era finita nel giugno del 1865 ed era stata vinta dall’Unione, cioè fondamentalmente dagli stati del nord, che nei primi mesi provvidero a smantellare le istituzioni sudiste create durante la Guerra civile. Fra l’abbandono delle vecchie istituzioni, l’abolizione della schiavitù e le conseguenti politiche economiche a favore degli schiavi, in molti stati del sud i cittadini bianchi si sentivano “minacciati” dallo stato centrale, percepito ancora come il nemico del nord. Il Ku Klux Klan seppe occupare quel vuoto di potere, trasformandosi da associazione di burloni che spaventavano gli adulti – perlopiù neri, sin dall’inizio – a gruppo para-militare che pattugliava le strade e organizzava delle specie di “ronde” per proteggere i bianchi. I membri del Klan iniziarono a prendere di mira i neri che tenevano comportamenti “impudenti” per strada e i bianchi che a loro dire contribuivano alla loro emancipazione. Presto le cose degenerarono, come racconta un articolo sui primi anni del Ku Klux Klan pubblicato dal sito della PBS, la televisione di stato americana.

Nei mesi precedenti alle elezioni presidenziali del 1868, le attività del Klan diventarono più frequenti e brutali. L’elezione di quell’anno, che vedeva fronteggiarsi il repubblicano Ulysses S. Grant contro il Democratico Horatio Seymour, era cruciale. Era noto che se Grant fosse stato eletto, i Repubblicani avrebbero continuato a impedire che i sudisti bianchi ottenessero un rilevante potere politico nei propri stati. I membri del Klan sapevano che di conseguenza negli stati del sud i neri avrebbero votato per i Repubblicani.

In quegli stati, il Klan e altre organizzazioni terroristiche reagirono in maniera violenta per intimidire gli elettori repubblicani: in Kansas furono commessi oltre 2000 omicidi legati alle elezioni. In Georgia, il numero fu ancora più alto. In Louisiana, circa mille afroamericani vennero uccisi con l’avvicinarsi delle elezioni. In quegli stati, i Democratici riuscirono a ottenere la vittoria. Eppure, le azioni violente del Klan provarono a moltissimi americani che i sudisti non avevano ancora imparato la lezione durante la guerra civile. Le violenze ottennero l’effetto opposto: alla fine l’elezione fu vinta da Grant.

Serve un po’ di contesto, qui, per spiegare che all’epoca il partito più convintamente contro la schiavitù era il Partito Repubblicano (e il suo candidato Ulysses Grant era un ex generale unionista), mentre i Democratici erano storicamente più morbidi sul tema e per questo andavano molto bene al sud. Nel 1871 il Congresso a maggioranza Repubblicana approvò il cosiddetto Ku Klux Klan Act, che diede il potere a Grant di approvare misure straordinarie di natura militare per combattere il Klan, che proseguì nelle violenze anche dopo le elezioni del 1868. Scrive Politico che sotto il Ku Klux Klan Act nove contee della South Carolina vennero messe sotto legge marziale. Il governo combattè militarmente e imprigionò diversi membri del Klan.

Al ritorno a una certa normalità contribuì il fatto che mano a mano le amministrazioni locali sudiste tornarono ad acquisire potere, colmando il vuoto che si era venuto a creare subito dopo la Guerra civile. Quando nel 1882 la Corte Suprema dichiarò il Ku Klux Klan fuori legge, gran parte dell’organizzazione era già stata distrutta. La nascita di un nuovo movimento del Ku Klux Klan da molti viene legata al successo del film storico Birth of a Nation del noto regista americano David Wark Griffith: il film – che uscì nel 1915 e ottenne un grande successo – raccontava le gesta del Ku Klux Klan in maniera lusinghiera e nostalgica.