Bonvi, fumettista anarchico

Il 10 dicembre di vent'anni fa morì investito da un'auto il fumettista di Sturmtruppen, Nick Carter, Cattivik e molte altre cose

Bonvi
Bonvi

Bonvi, nome d’arte di Franco Fortunato Gilberto Augusto Bonvicini, morì a Bologna il 10 dicembre di vent’anni fa investito mentre attraversava la strada: aveva 54 anni. Fu un fumettista conosciuto in Italia ma anche all’estero, soprattutto negli anni Settanta e Ottanta: creò la striscia satirica “Sturmtruppen” tradotta in moltissime lingue, compreso il russo (fu anche il primo fumetto straniero pubblicato in URSS), fu coautore per la televisione dell’investigatore “Nick Carter”, inventò “Cattivik” e molti altri personaggi. Il prossimo 15 dicembre alla Biblioteca Salaborsa di Bologna le storie di Bonvi saranno raccontate nella mostra “Incubi alla bolognese”.

La nascita di Bonvi è contesa da Modena e Parma: nacque a Modena, ma la madre lo registrò all’anagrafe di entrambe le città per avere una doppia tessera annonaria (per l’approvvigionamento dei viveri durante i razionamenti della guerra). Bonvi crebbe comunque a Modena e dopo il servizio militare lavorò con la pubblicità nella casa di cinema d’animazione di Guido De Maria, la Vimder Film, grazie all’intervento di Francesco Guccini, amico con cui collaborò e che dopo la morte gli dedicò la canzone Lettera all’amico scomparso. Nel 1966 Bonvi partecipò alla realizzazione di una réclame animata di grande successo, “Salomone pirata pacioccone”, che pubblicizzava gli sciroppi Fabbri al Carosello.

Nel 1968 nacquero le “Sturmtruppen“, strisce con cui Bonvi vinse il concorso del giornale Paese Sera. La serie proseguì per oltre 20 anni, fu pubblicata in 20 paesi e tradotta in 11 lingue. L’anno dopo Bonvi inventò “Cattivik” per le Edizioni Alpe, personaggio poi ceduto all’allievo Silver (creatore di “Lupo Alberto”), e la saga “Storie dello spazio profondo“. Nello stesso anno disegnò l’episodio pilota del “Nick Carter” televisivo, che andò in onda durante la prima puntata di Gulp! I fumetti in Tv nel 1972. Il personaggio ebbe un grande successo diventando nella successiva edizione del programma, Supergulp!, il presentatore di tutta la serie. Giancarlo Governi, giornalista e responsabile del Reparto Programmi Speciali della RAI che lavorò con Bonvi in televisione, ha raccontato:

«Un anarchico, ecco che cosa era Bonvi. E lo era anche quando si trovava impegnato, e lo era spesso, in qualche buona causa. Non so se amasse Cyrano di Bergerac o Don Chichotte (amava soprattutto la letteratura per immagini, il fumetto e il cinema : ricordava la trama dettagliata di film che aveva visto trenta anni prima) ma mi faceva pensare all’eroe di Rostand morente con la spada in mano che si batte contro i fantasmi dei suoi nemici che sono l’ipocrisia, l’ignoranza, l’arroganza, la stupidità. Cyrano li combatteva con la spada e con le sue rime taglienti, lui li combatteva con la matita so-prattutto, ma anche con i suoi colpi di teatro e con la sua condotta di vita.

Dopo il diploma di geometra (geometro, precisava) si iscrisse all’università, facoltà di biologia. Perché fosse diventato geometra è un mistero ! Forse perché sapeva disegnare, forse perché il padre voleva farne un ingegnere, mentre lui aveva in mente altre cose, ed alla fine si arrivò ad un compromesso.

(…)

Bonvi non ha mai raccontato come sono nate le Sturmtruppen, per cui possiamo procedere soltanto per illazioni. Conosciamo le sue esperienze militari, il suo amore per le armi, l’attrazione per le belle divise. Conosciamo anche il suo anarchismo, il suo spirito irridente che non gli faceva rispettare nessuno che non meritasse di essere rispettato, la sua totale mancanza di diplomazia, e soprattutto il gusto per la provocazione. Per cui, è probabile che considerasse la società borghese una sorta di esercito in cui gli uomini sono irregimentati come tanti soldatini, mentre il mondo delle Sturmtruppen dovrebbe essere, nelle intenzioni dell’Autore, la riproduzione della cosiddetta società civile. E, dovendo scegliere un esercito, è ovvio che Bonvi scelse l’esercito tedesco, il più esercito, l’esercito per eccellenza, con una lingua inventata, una sorta di tedesco maccheronico ottenuto aggiungendo il suffisso “en” alle parole italiane con cui ottiene effetti comici esilaranti».

Bonvi fondò uno studio con alcuni collaboratori, la Playcomics; visse in Francia e lavorò per L’Humanitè, quotidiano di sinistra; collaborò ai due film ispirati a Sturmtruppen e diretti da Salvatore Samperi (1976 e 1982) interpretati da Cochi e Renato, Teo Teocoli, Massimo Boldi e altri.

Negli anni Ottanta collaborò, tra le altre cose, come giornalista al quotidiano Il Resto del Carlino, fondò Bebopalula, periodico di musica e fumetti, e nel 1985 fu eletto in Consiglio comunale a Bologna con Renzo Imbeni sindaco, presentandosi con una lista apparentata al PCI, e dopo un’originale compagna elettorale. Due anni dopo, al termine di una lunga seduta consiliare, si dimise in modo polemico e plateale: «Non voglio offendere nessuno, ma in vita mia non ho mai trascorso tanto tempo insieme ad una tal congrega di imbecilli». Poi uscì dall’aula canticchiando i Righeira: «L’estate sta finendo, e Bonvi se ne va».