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  • Mercoledì 2 dicembre 2015

Il Montenegro entrerà nella NATO

È la prima volta che l'organizzazione di difesa si espande negli ultimi sei anni, e la cosa fa innervosire la Russia

Il segretario di stato americano John Kerry parla con la ministra della Difesa montenegrina Milica Pejanovic-Durisic a Bruxelles, il 2 dicembre 2015. (AP Photo/Virginia Mayo)
Il segretario di stato americano John Kerry parla con la ministra della Difesa montenegrina Milica Pejanovic-Durisic a Bruxelles, il 2 dicembre 2015. (AP Photo/Virginia Mayo)

Mercoledì il Montenegro è stato ufficialmente invitato a far parte della NATO. La decisione è stata presa dai ventotto ministri degli Esteri dei paesi membri della NATO – l’Organizzazione del Trattato dell’Atlantico del Nord, organizzazione di difesa nata nel 1949 di cui fa parte anche l’Italia – dopo un incontro di due giorni a Bruxelles, in Belgio. È la prima volta in sei anni che un paese viene invitato a far parte della NATO.

Il Montenegro aveva già in precedenza approvato la sua adesione alla NATO: il parlamento nazionale si era espresso a favore e il governo montenegrino aveva avviato una serie di riforme delle sue forze armate necessarie per soddisfare i criteri richiesti dall’organizzazione. Il processo preliminare all’adesione ha richiesto al Montenegro tra i 12 e i 18 mesi e si è concluso 17 anni dopo che il paese fu bombardato dalla NATO nell’ambito dell’intervento in Kosovo (allora il Montenegro faceva ancora parte della Jugoslavia). BBC scrive che per completare il processo di adesione servirà circa un anno.

L’adesione del Montenegro alla NATO è stata molto osteggiata dalla Russia, che considera l’espansione dell’organizzazione come una “provocazione”. Diversi funzionari occidentali hanno anche sostenuto che il governo russo abbia alimentato le proteste anti-governative in Montenegro nel tentativo di far fallire il processo di adesione. L’ostilità della Russia verso un’eventuale espansione della NATO era già stata evidente durante la crisi in Ucraina orientale: secondo diversi analisti, uno dei motivi che spinsero il presidente russo Vladimir Putin a intervenire in Ucraina fu il timore di un’espansione della NATO verso est.