(Dal film "Mamma, ho perso l'aereo")

Due cose che preoccupano quasi tutti

Una discussione online tra psicologi e psichiatri ha mostrato come certi problemi che pensiamo di avere solo noi in realtà sono molto comuni

Da alcune ore su Reddit c’è una vivace, interessante e seria discussione che è partita dalla breve domanda di un utente: «Psicologi, psichiatri: qual è quella cosa che le persone credono di provare, sentire o pensare solo loro?». La domanda è stata fatta il 18 novembre e ci sono finora state quasi 7mila risposte. Molte delle risposte sono arrivate da terapisti e psichiatri; alcune sono arrivate anche da pazienti e utenti che si sono semplicemente sentiti chiamati in causa.

Quartz ha letto e analizzato la discussione, spiegando che ci sono sopratutto due problemi che le persone credono di avere solo loro e che in realtà sono molto comuni. Uno ha a che fare con la paura di voler poco bene ai propri familiari, l’altro riguarda il sentirsi inadeguati a scuola o al lavoro. Questa seconda paura è legata alla sensazione di essere arrivati per caso dove si è, di aver raggiunto una posizione grazie alla fortuna o solo perché i propri capi, colleghi o docenti ancora non si sono accorti che noi, che siamo lì, siamo le persone sbagliate, e non ci meritiamo quel posto, quel voto o quello stipendio. Se vi sentite chiamati in causa da questa descrizione, tranquilli: sia gli utenti di Reddit che Quartz il New York Times spiegano che è comune, e nella grande maggioranza dei casi non è nemmeno un grosso problema. Si chiama “sindrome dell’impostore”.

Un utente, probabilmente uno psicologo, ha sintetizzato così i due problemi su Reddit:

Due cose che ho spesso incontrato:
– Sentire di non voler un bene profondo ai propri familiari, specialmente ai propri figli. Le persone aspettano che a un certo punto arrivi un istinto che li faccia diventare fieramente protettivi. Ma non succede mai.
– Essere affetti dalla “sindrome dell’impostore”, che significa sentire di non appartenere a un contesto (scolastico o lavorativo), di non essere abbastanza capaci e di aver paura che ben presto tutti si accorgano che si è arrivati fino a quel punto solo per una botta di fortuna, ed essere di conseguenza “scoperti” e cacciati.

Per parlare della preoccupazione dovuta al non sentirsi particolarmente legati ai propri figli, un altro utente ha scritto: «Il primo pensiero quando ho sentito piangere mio figlio per la prima volta è stato: “Chi ha portato qui un bambino?”» Un altro ha scritto: «Non ho mai capito quelli che dicono “quando è nato mio figlio è stato il giorno più bello della mia vita”. Quando è nata mia figlia, avevo preso così tante medicine che potevo a mala pena riconoscerla quando le infermiere me l’hanno portata. Mi ricordo però che mentre stavo sdraiata nel letto d’ospedale ho guardato quella neonata di fianco a me e non ho provato NIENTE».

Parlando della sindrome dell’impostore un utente ha scritto: «La sindrome dell’impostore è la mia vita. Sono sicuro di aver ottenuto il mio lavoro per caso, non ho idea di quello che sto facendo e nessuno si è accorto di quanto io sia davvero incapace». Un altro ha scritto: «Oddio, questo è un sentimento normalissimo. Sto arrivando al terzo mese di lavoro e mi chiedo ancora se non sia uno scherzo molto ben architettato». La sindrome dell’impostore è quindi comune e non è considerata un disturbo mentale. È normale, se non arriva agli eccessi: anzi, è soprattutto diffusa tra persone brave a fare quello che fanno e che magari sono arrivate molto presto molto in alto.

La sindrome dell’impostore è probabilmente anche migliore del suo opposto, noto come l’effetto Dunning-Kruger. In questo caso le persone si sopravvalutano e si credono erroneamente migliori di altre. Ci si può quindi consolare con una frase del filosofo e scrittore gallese Bertrand Russell, che sintetizza a suo modo l’effetto Dunning-Kruger e la sindrome dell’impostore : «La causa fondamentale dei problemi è che nel mondo moderno gli stupidi sono sicuri di sé mentre gli intelligenti sono pieni di dubbi».

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