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  • Lunedì 2 novembre 2015

La scienza del tradimento

Ci sono persone geneticamente più inclini a tradire il proprio partner? Che cosa c'entra la vasopressina? E i soldi?

Il 3 per cento dei mammiferi è monogamo. La formazione di una coppia stabile è una modalità vantaggiosa dal punto di vista evolutivo perché in questo modo uno dei due membri può proteggere i figli mentre l’altro procura il cibo necessario alla sopravvivenza del nucleo familiare. Gli esseri umani fanno parte di quel tre per cento, ciononostante l’accoppiamento di uno dei membri della coppia con altri partner sessuali è piuttosto comune.

Un video di AsapSCIENCE spiega che uno dei fattori che determinano la maggiore o minore inclinazione a tradire il proprio partner può essere la variante del gene recettore della dopamina: il 50 per cento dei possessori della variante con l’allele lungo di questo gene ha tradito il proprio partner, contro il 22 per cento di quelli con l’allele corto. I possessori della variante con l’allele lungo sono anche più propensi a comportamenti rischiosi e più inclini al consumo di alcool e droghe.

Un secondo fattore è il livello di uno specifico ormone, la vasopressina. Alti livelli di vasopressina sono associati a un comportamento monogamo, mentre chi ha bassi livelli di vasopressina è più incline a tradire il proprio partner.

Tra i fattori ambientali o extragenetici, invece, i soldi contano moltissimo: le coppie in cui il tradimento è meno probabile sono quelle in cui uomo e donna guadagnano più o meno lo stesso. Quando l’uomo guadagna molto di più o molto di meno della compagna è più propenso a tradirla (il video non spiega come si comportano invece le donne in grado di grande disparità dei guadagni).

Il video ricorda anche che questi studi sono stati fatti unicamente sulle coppie eterosessuali, e che le coppie omosessuali vengono ancora discriminate anche in questo tipo di studi.