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  • Domenica 25 ottobre 2015

Cosa non funziona nel Chelsea di Mourinho

Una delle più forti squadre di calcio degli ultimi anni ha iniziato la stagione malissimo: oltre ai problemi in campo, sembra che l'allenatore abbia «la testa dentro a una lavatrice»

(Darren Walsh/Chelsea via AP Images)
(Darren Walsh/Chelsea via AP Images)

Sabato 24 ottobre il Chelsea, una delle squadre di calcio più importanti di Londra e fra le più forti in Europa degli ultimi anni, ha perso 2-1 fuori casa contro il West Ham, un’altra squadra di Londra ma considerata meno forte. West Ham-Chelsea era uno degli anticipi della decima giornata di Premier League, il massimo campionato inglese di calcio.

In un periodo diverso, la sconfitta del Chelsea non sarebbe stato un grosso problema, anche perché la Premier League è un torneo molto competitivo. Il fatto è che nelle ultime settimane il Chelsea – che fra l’altro è la squadra campione in carica della Premier – sta attraversando un momento molto complicato: nelle prime dieci partite di campionato ha perso cinque volte, ha subito in media quasi due gol a partita e attualmente è quindicesimo con 11 punti. In molti in queste settimane hanno ricordato che per il Chelsea è il peggior inizio di stagione da 37 anni a questa parte: l’ultima volta che partì così male era il 1978, e a fine stagione arrivò ultimo e retrocesse nella Serie B inglese.

Uno dei fattori che preoccupa di più commentatori sportivi e tifosi del Chelsea è anche il recente atteggiamento di José Mourinho, che è tornato al Chelsea nel 2013 dopo averlo allenato con grande successo fra il 2004 e il 2007. Nelle ultime settimane Mourinho è tornato a parlare con toni molto sprezzanti alla stampa, ha rivolto accuse molto pesanti alla federazione calcistica inglese e in generale sembra spesso teso e sotto pressione. Da anni Mourinho viene criticato per ricorrere a volte a dichiarazioni e comportamenti molto agitati, che secondo i suoi critici “distraggono” la stampa sportiva in occasione di cattive prestazioni delle sue squadre. Ultimamente però comportamenti del genere sono diventati molto frequenti, tanto che Harry Redknapp – storico allenatore inglese e oggi commentatore televisivo – ha detto che in questo momento «è come se Mourinho avesse la testa dentro a una lavatrice».

Cosa gli prende, a Mourinho?
I guai di Mourinho sono iniziati a inizio stagione, quando ha litigato con Eva Carneiro, medico ufficiale del Chelsea e una delle pochissime donne che si occupano di medicina calcistica ad alti livelli. Durante Chelsea-Swansea dell’8 agosto Carneiro era entrata in campo per soccorrere un giocatore del Chelsea, costringendolo a uscire dal campo e a far giocare la squadra in 9 (in precedenza un altro giocatore era stato espulso). Mourinho si era arrabbiato moltissimo perché «anche se sei un medico devi capire quello che accade in campo» e aveva ridimensionato il ruolo di Carneiro, fra moltissime polemiche.

A metà settembre, dopo aver battuto per 2-0 l’Arsenal, aveva criticato il suo nemico “storico” Arsène Wenger definendolo “un privilegiato” che può parlare con gli arbitri prima e dopo la partita, a differenza sua. Mourinho aveva anche spiegato che «alcuni allenatori possono parlare con l’arbitro prima e dopo la partita, altri invece non possono. Io sono nella lista di quelli che non possono. È una lista immaginaria, ma è evidente».

Il 3 ottobre, dopo aver perso per 3-1 contro il Southampton, Mourinho si era lamentato perché sull’1-1 l’arbitro non aveva dato un rigore al Chelsea, a suo dire molto evidente. In un’intervista dopo la partita, Mourinho aveva detto esplicitamente che «gli arbitri hanno paura di fischiare a favore del Chelsea». La federazione inglese lo aveva poi multato per 50mila sterline. Nel corso delle stesse interviste post partita, Mourinho aveva anche aggiunto che in caso di esonero il Chelsea «licenzierebbe il miglior allenatore che ha mai avuto».  A metà ottobre, era stato molto criticato per un video che lo mostra mentre spintona un ragazzo di 14 anni in bici (Mourinho si era difeso sostenendo che il ragazzo che ha girato il video lo stava seguendo e infastidendo da venti minuti).

Anche durante e dopo la sconfitta contro il West Ham del 24 ottobre Mourinho si è comportato in modo piuttosto bizzarro. Durante l’intervallo è andato a protestare con l’arbitro, che a suo parere ha annullato un gol regolare a Cesc Fàbregas – un giocatore del Chelsea – per fuorigioco. Mourinho è stato espulso e nel secondo tempo ha visto la partita dalla tribuna. Nessuno del Chelsea si è fermato a parlare coi giornalisti dopo la partita: lo stesso Mourinho, secondo i giornalisti presenti allo stadio, ha lasciato lo stadio senza nemmeno rientrare negli spogliatoi. Negli stessi minuti, circolavano già online le foto di Mourinho al momento del gol del 2-1 segnato dal West Ham.

I veri guai del Chelsea
Al di là degli atteggiamenti di Mourinho, in molti ritengono che il Chelsea di quest’anno faccia semplicemente più fatica dal punto di vista del gioco. La difesa non sembra più solida e ben organizzata come lo scorso anno. Il centrocampo gira a fatica: Fabregas e Nemanja Matić, due fra i centrocampisti più completi in Europa e titolari da due stagioni a questa parte, quest’anno non hanno ancora trovato un modo efficace di giocare assieme. Anche l’attacco ha diversi problemi: Diego Costa, che l’anno scorso ha segnato 20 gol in 37 partite stagionali, quest’anno ha segnato solamente 2 gol nelle prime otto partite di Premier League, e ha giocato spesso in maniera mediocre. Il giocatore più fuori forma di tutto l’attacco è però Eden Hazard, fortissimo attaccante esterno belga che l’anno scorso era frequentemente fra i migliori in campo. Nel maggio del 2015 concluse la sua stagione con 52 partite e 19 gol. Quest’anno ne ha già giocate 14 ma non ha segnato neppure un gol, e il 17 ottobre contro l’Aston Villa ha persino iniziato la partita dalla panchina.

In molti hanno criticato anche le scelte di Mourinho, come ad esempio la decisione di far giocare spesso il difensore centrale serbo Branislav Ivanović nonostante le sue pessime prestazioni, o quella di sostituire lo storico capitano John Terry all’intervallo di Manchester City-Chelsea del 16 agosto (il Chelsea perse 3-0). Per il momento comunque non ci sono voci di un possibile esonero di Mourinho. Il Chelsea fra l’altro nelle prossime settimane dovrà giocare partite decisive sia in Premier League sia in Champions League, dove al momento è terzo nel girone. Il 31 ottobre in Premier League giocherà in casa contro il Liverpool, mentre il 4 novembre si giocherà buona parte della possibilità di qualificarsi agli ottavi di Champions League in casa contro la Dinamo Kiev.