Svetlana Aleksievič, scrittrice e giornalista bielorussa di 67 anni, è stata nominata giovedì vincitrice del premio Nobel per la Letteratura. Aleksievič ha raccontato i principali eventi dell’Unione Sovietica nel secondo dopoguerra, ed è stata costretta a lasciare la Bielorussia perché accusata dal regime di Aleksandr Lukašenko di collaborare con la CIA. I libri di Aleksievič, come ha spiegato lei stessa in diverse interviste, sono costruiti intorno a un lavoro di raccolta e confezione di testimonianze e racconti delle persone che hanno vissuto i fatti raccontati.
«Tutti i miei libri sono fatti di testimonianze, delle voci reali delle persone»