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  • Martedì 6 ottobre 2015

I nomi dei favoriti per il Nobel per la letteratura

Potremmo dover imparare a pronunciare "Krasznahorkai", ma ci sono anche Murakami, Banville, e il campione dei non premiati Philip Roth

La sala stampa dove verrà annunciato il vincitore del Nobel. AFP PHOTO / JONATHAN NACKSTRAND
La sala stampa dove verrà annunciato il vincitore del Nobel. AFP PHOTO / JONATHAN NACKSTRAND

L’Accademia Svedese – l’istituzione che assegna il premio Nobel per la Letteratura – ha comunicato la data in cui verrà annunciato il vincitore dell’edizione del 2015: giovedì 8 ottobre. Il premio Nobel per letteratura viene assegnato all’autore che nel campo della letteratura mondiale si sia maggiormente distinto per le sue opere in una direzione ideale. Ogni anno vengono proposte decine di candidati: secondo il regolamento del premio, devono essere proposti dai membri dell’Accademia, dai docenti di letteratura delle principali università del mondo e dai presidenti di importanti istituzioni linguistiche, entro il primo febbraio. In primavera viene creata una lista preliminare con 15 – 20 nomi, e una successiva selezione porta alla creazione di un elenco di cinque nomi (che non verranno resi noti). Tra questi a ottobre viene scelto il vincitore del Nobel per la Letteratura, che riceve un premio di circa 875mila euro durante la cerimonia prevista per dicembre.

Come ogni anno a ridosso dell’assegnazione del premio circolano liste e ipotesi sui possibili vincitori, e i siti di scommesse inglesi quotano gli scrittori favoriti. Nei giorni scorsi era circolata su molti giornali italiani persino la notizia di una possibile candidatura di Elena Ferrante – la scrittrice (o scrittore) italiana sotto pseudonimo che sta raccogliendo un grande successo negli Stati Uniti: ma la notizia era causata da un’interpretazione un po’ forzata di un post del blog The Literary Saloon. L’unico autore italiano che viene citato dalle società di scommesse come possibile vincitore è Umberto Eco, con la quota di 50 a 1. L’ultimo italiano a vincere – il sesto – è stato Dario Fo nel 1997. Quest’anno i nomi di cui si parla di più sono questi.

Haruki Murakami, insieme all’americano Philip Roth, è ormai diventato famoso per non aver vinto il Nobel ma essere ogni anno tra i favoriti. Murakami è lo scrittore giapponese contemporaneo di maggior successo: i suoi libri più famosi sono Norvegian Wood, Kafka sulla spiaggia e 1Q84 pubblicati in Italia da Einaudi. In Giappone è appena uscito Romanziere per vocazione, una raccolta di saggi che Murakami ha pubblicato sulla rivista letteraria giapponese Monkey, con 150 pagine di contenuti inediti.

Svetlana Alexievich è una giornalista bielorussa che ha raccontato i principali eventi dell’Unione Sovietica nel secondo dopoguerra, ed è stata costretta a lasciare la Bielorussia perché accusata dal regime di Aleksandr Lukašenko di collaborare con la CIA. I libri più importanti di Alexievich pubblicati in Italia sono: Preghiera per Cernobyl’ ( edizioni E/O) a proposito del disastro nucleare in Ucraina, Ragazzi di zinco (edizioni E/O) che tratta invece il tema della guerra in Afghanistan e Tempo di seconda mano. La vita in Russia dopo il crollo del comunismo (Bompiani), una raccolta di testimonianze dall’URSS. Alexievitch è la favorita secondo le quote del sito inglese di scommesse Ladbrokes, dove la sua vittoria è data 5 a 1.

Ngugi wa Thiong’o è uno scrittore e drammaturgo kenyota. Non è molto conosciuto in Italia, ma è considerato uno dei più importanti autori della letteratura africana contemporanea. Tutte le sue opere raccontano pezzi della storia africana. Il suo primo romanzo fu Se ne andranno le nuvole devastatrici uscito nel 1964, tradotto e pubblicato in Italia nel 1975 dalla casa editrice Jaca Book. Chicchi di Grano (pubblicato nel 1977 sempre da Jaca Book) è considerato il suo libro più importante e racconta le vicende della guerra d’indipendenza kenyota.

Philip Roth è uno degli scrittori americani contemporanei più famosi, ed è considerato uno tra gli autori più importanti della narrativa mondiale. È ormai proverbiale l’annosa indifferenza del premio Nobel nei suoi confronti, e un minuto dopo l’assegnazione del premio ogni anno si diffondono le critiche di chi protesta che non sia stato premiato Roth; quest’anno la sua vittoria è quotata 8 a 1. Tutti i suoi romanzi sono stati pubblicati in Italia da Einaudi, spesso con la traduzione di Vincenzo Mantovani. Roth ha vinto due volte il National Book Award (nel 1960 con Addio, Columbus e cinque racconti e nel 1965 con Il teatro di Sabbath).

Joyce Carol Oates è una scrittrice statunitense nata a Lockport nel 1938. Oates ha scritto tantissimo: ha pubblicato più di quaranta romanzi (alcuni dei quali usando degli pseudonimi), ventotto raccolte di racconti, dieci raccolte di poesie e altre sceneggiature teatrali e raccolte di articoli. Nel 1970 ha vinto il National Book Award con il romanzo Quelli, pubblicato in Italia nel 1973 da Rizzoli. La maggior parte degli altri libri di Oates sono stati pubblicati da Mondadori, ma altri anche dal Saggiatore, Bompiani e Edizioni E/O.

John Banville è uno scrittore e giornalista irlandese. Vive a New York dove lavora alla rivista letteraria The New York Review of Books. Ha pubblicato ventiquattro romanzi, sei dei quali – tutti di genere giallo – sotto lo pseudonimo di Benjamin Black. Tutti i libri sono stati pubblicati in Italia dalla casa editrice Guanda. A settembre di quest’anno è uscito negli Stati Uniti il suo ultimo romanzo The blue guitar, che è stato recensito molto positivamente (tra gli altri dal Guardian).

László Krasznahorkai è uno scrittore nato nel 1954 a Gyula, in Ungheria. Viene considerato dalla critica il più importante autore ungherese vivente e quest’anno ha vinto l’importante premio letterario Man Booker international prize 2015. L’unico romanzo pubblicato in Italia è Melanconia della resistenza (Zandonai). Il libro racconta l’arrivo in un piccolo villaggio ungherese di un circo che porta con sé una balena, che sconvolge la vita della piccola comunità. Krasznahorkai ha anche scritto cinque film del regista ungherese Béla Tarr, due dei quali tratti dai suoi romanzi.

Ko Un è un poeta coreano nato nel 1933. È insieme a Krasznahorkai uno dei potenziali outsider per la vittoria del Nobel. È autore di oltre cento libri: moltissime raccolte di poesie, romanzi, raccolte di racconti, libri autobiografici e di viaggio. Dopo la guerra di Corea a cui partecipò come soldato, cadde in depressione fino a un tentativo di suicidio. Subito dopo diventò monaco buddhista e visse di elemosina per alcuni anni, viaggiando in Mongolia e in Cina. Quando le sue opere divennero famose attraversò altre crisi depressive e tentò altre volte il suicidio. L’ultima sua opera pubblicata è la raccolta di poesie Fiori d’un istante pubblicata nel 2005 da Libreria Editrice Cafoscarina.

Altri nomi che vengono indicati come possibili vincitori sono il poeta siriano Adonis, il posta russo Evgenij Evtušenko, lo scrittore olandese Cees Noteboom, il romanziere austriaco Peter Handke. Nel 2014 il vincitore del premio Nobel per la letteratura è stato lo scrittore francese Patrick Modiano.