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  • Lunedì 5 ottobre 2015

Gli scontri a Gerusalemme e in Cisgiordania

Un ragazzo palestinese è morto e ci sono duecento feriti: gli scontri sono iniziati quando Israele ha vietato l'accesso alla città vecchia di Gerusalemme ai palestinesi non residenti

(HAZEM BADER/AFP/Getty Images)
(HAZEM BADER/AFP/Getty Images)

Nella notte tra domenica 4 e lunedì 5 ottobre ci sono stati nuovi violenti scontri tra manifestanti palestinesi e forze militari israeliane a Gerusalemme e in Cisgiordania: negli scontri a Tulkarem, nel nord della Cisgiordania, è stato ucciso un ragazzo palestinese di diciotto anni e più di duecento persone sono rimaste ferite. Lunedì 5 ottobre, fonti mediche hanno fatto sapere che è stato ucciso un altro ragazzo palestinese: aveva tredici anni e era stato colpito al collo da un proiettile a Betlemme.

Gli scontri sono iniziati nella sera di domenica, dopo una giornata particolarmente tesa a causa della decisione della polizia israeliana di vietare l’accesso alla città vecchia di Gerusalemme a tutti i palestinesi non residenti nel quartiere, decisione che a sua volta era stata presa in seguito alla morte di due israeliani, accoltellati sabato da un uomo palestinese.

Per tutta la giornata di domenica la polizia israeliana ha imposto controlli a tutti i palestinesi che volevano entrare nella città vecchia di Gerusalemme; contro questa decisione – che Hamas ha definito “illegale e razzista” – domenica sera sono iniziate due manifestazioni anti israeliane a Issawiya, un quartiere di Gerusalemme est, e nella città di Jenin, in Cisgiordania. Le manifestazioni sono presto diventate violente e la polizia e le forze di sicurezza israeliane hanno usato proiettili di gomma e gas lacrimogeno. Secondo la Mezzaluna Rossa palestinese circa 400 persone sono state ferite negli scontri, di cui circa 150 da proiettili di gomma. Sempre la Mezzaluna Rossa palestinese dice che anche alcune sue ambulanze ed operatori sono stati attaccati dall’esercito israeliano mentre operavano in Cisgiordania. Al checkpoint di Tulkarm, una città al confine tra la Cisgiordania e Israele, un 18enne palestinese – Huthaifa Suleiman – è stato ucciso dall’esercito israeliano per aver lanciato una bomba incendiaria.

Oltre alle manifestazioni di Gerusalemme e Jenin, domenica ci sono stati scontri anche in altre zone di Israele: nella città israeliana di Eilat un israeliano di 30 anni è stato accoltellato da due uomini dal volto coperto, mentre alcuni razzi sono stati lanciati dalla Striscia di Gaza verso il sud di Israele senza provocare particolari danni. In risposta al lancio di razzi l’esercito israeliano ha colpito con alcuni attacchi aerei degli obbiettivi nella Striscia di Gaza.

In risposta agli scontri di domenica, il governo israeliano ha annunciato nuove severe misure militari contro i palestinesi e l’estensione di due giorni del divieto di accesso alla città vecchia di Gerusalemme per i palestinesi non residenti.