Papa Francesco e gli abusi sessuali sui minori

Il Papa ha incontrato a Philadelphia cinque persone che da bambini subirono abusi sessuali da membri della Chiesa, e ha detto che i responsabili risponderanno delle loro azioni

(AP Photo/Osservatore Romano, Pool)
(AP Photo/Osservatore Romano, Pool)

Durante l’ultimo giorno del suo viaggio negli Stati Uniti, Papa Francesco ha incontrato a Philadelphia un gruppo di tre donne e due uomini che da piccoli subirono abusi sessuali da parte di membri della Chiesa, insegnanti o parenti. L’incontro è stato privato e non era previsto dal programma ufficiale della visita di Papa Francesco. Federico Lombardi, il capo della sala stampa del Vaticano, ha detto che Papa Francesco ha incontrato le tre donne e i due uomini per mezz’ora: ha ascoltato le loro storie e ha pregato con loro. Poco dopo, durante un incontro con alcuni vescovi americani nella chiesa di Saint Martin di Philadelphia, il Papa ha parlato dell’incontro avuto poco prima, dicendo:

«Dio piange per gli abusi sessuali sui bambini. Cose del genere non possono rimanere segrete: mi impegno a un’attenta supervisione affinché i giovani siano protetti e che tutti i responsabili siano tenuti a rispondere delle loro azioni. Le persone che sono sopravvissute a questi abusi sono diventate dei veri ambasciatori di misericordia: umilmente, dobbiamo essere grati a loro per la loro virtù nonostante da piccoli abbiano subito questo terribile tipo di abuso».

Altre volte in passato Papa Francesco ha detto cose molto nette sugli atti di pedofilia, e in particolare su quelli compiuti da religiosi. Nel luglio del 2014, poco prima di incontrare a Roma sei persone che avevano subìto abusi sessuali da parte di religiosi, aveva detto: «sono profondamente addolorato per i peccati e i gravi crimini sessuali commessi da membri del clero nei vostri confronti, e umilmente chiedo perdono. Hanno profanato la stessa immagine di Dio». Nel giugno del 2015 il Papa ha introdotto nel diritto canonico il reato di “abuso di ufficio episcopale”, studiato per perseguire i vescovi che non hanno preso provvedimenti dopo aver ricevuto segnalazioni di abusi sessuali da parte di religiosi.