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  • Lunedì 21 settembre 2015

Le accuse di imbrogli nel bridge

Alcuni tra i più forti giocatori del mondo sono accusati – o hanno ammesso – di aver barato, diverse squadre si sono ritirate dalla Coppa del Mondo

(Profilo Facebook della Federazione mondiale di Bridge)
(Profilo Facebook della Federazione mondiale di Bridge)

Sabato 19 settembre due rispettati giocatori tedeschi di bridge, uno dei giochi di carte più diffusi al mondo, hanno ammesso di aver barato durante alcune partite giocate in coppia e hanno annunciato il proprio ritiro dalla Coppa del Mondo di bridge, che è iniziata domenica 20 settembre a Chennai, in India. I due si chiamano Josef Piekarek e Alex Smirnov e facevano parte della nazionale tedesca, che a sua volta ha detto che non parteciperà alla Coppa del Mondo. Non è ancora chiaro in che modo Piekarek e Smirnov abbiano barato: i due hanno diffuso un comunicato in cui ammettono di aver compiuto “violazioni etiche”, senza entrare nello specifico.

Piekarek e Smirnov sono i primi giocatori di alto livello ad ammettere di aver barato da diverso tempo a questa parte: da settimane però girano voci su molti altri giocatori di bridge di livello internazionale, compresi Fulvio Fantoni e Claudio Nunes – italiani che però da alcuni anni giocano con la nazionale del Principato di Monaco – rispettivamente il primo e il secondo giocatore nel ranking mondiale del bridge. Fantoni e Nunes per ora hanno negato le accuse, ma anche la nazionale di Monaco si è ritirata dalla Coppa del Mondo. Il Times di Londra ha definito il caso Nunes-Fantoni «il più grosso scandalo nella storia del bridge» e scritto che la federazione europea di bridge ha aperto un’inchiesta su di loro.

Semplificando molto, nel bridge si gioca a coppie, due contro due, con risposta a seme: tutti i giocatori sono obbligati a giocare una carta per turno, rispettando il seme della carta appoggiata dal primo giocatore di ogni turno. Il giocatore che gioca la carta più alta “prende” tutte le altre, accumulando punti per la sua squadra. È fondamentale che i due giocatori di ciascuna coppia non possano mettersi d’accordo su quali carte giocare, altrimenti otterrebbero un vantaggio notevole rispetto all’altra coppia. È esattamente ciò che è stato contestato a Nunes e Fantoni.

Tutto è iniziato quando in agosto il famoso giocatore norvegese di bridge Boye Brogeland ha reso noto che lui e altri giocatori hanno reso vacanti tre trofei che hanno vinto fra il 2014 e il 2015 assieme a due giocatori israeliani, Lotan Fisher e Ron Schwartz. Brogeland ha accusato i due giocatori israeliani di aver barato in diverse occasioni, senza però fare accuse precise. Fischer e Schwartz hanno negato le accuse, parlando di invidia nei loro confronti e chiesto un milione di dollari a Brogeland per aver procurato un danno alla loro immagine. I due però non parteciperanno alla Coppa del Mondo, dato che anche la nazionale di Israele ha deciso di ritirarsi dal torneo.

Ai primi di settembre Brogeland ha accusato di barare anche Nunes e Fantoni. Dopo aver ricevuto la segnalazione di un giocatore olandese, Brogeland ha studiato gli incontri giocati da Nunes e Fantoni durante gli Europei del 2015 svoltisi in Croazia, dove la nazionale di Monaco è arrivata seconda. L’indagine di Brogeland ha fornito al giornalista e giocatore Kit Woolsey gli elementi per pubblicare un’estesa inchiesta sulle partite giocate dai due, intitolata eloquentemente “lasciamo parlare le immagini”. In pratica, sostiene Woolsey, se uno fra Nunes e Fantoni appoggiava la prima carta di mano sul tavolo in verticale, significava che quel seme era “forte” o “scoperto”, altrimenti la appoggiava in orizzontale.