Beppe Grillo è stato condannato per diffamazione, di nuovo

A un anno di carcere, per delle cose che aveva detto su un professore universitario ai tempi del referendum sul nucleare

Beppe Grillo
(AP Photo/Gregorio Borgia)
Beppe Grillo (AP Photo/Gregorio Borgia)

Beppe Grillo ha scritto sul suo blog di essere stato condannato per diffamazione dal tribunale di Ascoli. Nel 2011 Beppe Grillo aveva criticato un professore universitario di Ingegneria, Franco Battaglia, per quello che aveva detto durante una trasmissione televisiva sui danni causati dall’incidente di Chernobyl, in Ucraina. Grillo è stato condannato in primo grado e ha specificato alla fine del post sul suo blog che la pena non è stata sospesa. Stando a quanto scritto nel post, la frase per la quale è stato denunciato Grillo è questa:

Vi invito a non pagare più il canone, io non lo pago più perché non puoi permettere ad un ingegnere dei materiali, nemmeno del nucleare, parlo di Battaglia, un consulente delle multinazionali, di andare in televisione e dire, con nonchalance, che a Chernobyl non è morto nessuno. Io ti prendo a calci nel culo o e ti sbatto fuori dalla televisione, ti denuncio e ti mando in galera

Franco Battaglia, ospite durante una puntata di Annozero aveva criticato un servizio che era stato mandato in onda durante la trasmissione. Nel servizio venivano mostrati dei bambini in un ospedale in Ucraina: secondo Battaglia era sbagliato fare credere che la situazione mostrata nel servizio fosse legata alle radiazioni di Chernobyl.

Grillo scrive che inizialmente il pubblico ministero aveva chiesto una multa di 6mila euro e che invece il giudice ha deciso per un anno di prigione e 50mila euro di multa. Grillo non si è mostrato pentito nel post: ha detto di essere fiero di avere contribuito a evitare la costruzione di centrali nucleari in Italia e ha pubblicato un video sugli effetti delle radiazioni a Chernobyl. Nella conclusione ha fatto un paragone tra sé e Nelson Mandela e Sandro Pertini:

Se Pertini e Mandela sono finiti in prigione potrò andarci anch’io per una causa che sento giusta e che è stata appoggiata dalla stragrande maggioranza degli italiani al referendum

Grillo era già stato condannato per diffamazione nel settembre del 2013. La pena fu il pagamento di una multa da 25.000 euro.