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  • Venerdì 24 luglio 2015

La sparatoria nel cinema di Lafayette

In Louisiana un uomo ha ucciso due persone e ne ha ferite altre prima di suicidarsi durante la proiezione di un film: e agli americani ricorda la strage di Aurora del 2012

Il cinema Grand Theatre di Lafayette, Louisiana (Stati Uniti), dove è avvenuta la sparatoria (Stacy Revere/Getty Images)
Il cinema Grand Theatre di Lafayette, Louisiana (Stati Uniti), dove è avvenuta la sparatoria (Stacy Revere/Getty Images)

Nella serata di giovedì 23 luglio (in Italia erano le prime ore di venerdì), un uomo armato ha sparato all’interno di un cinema a Lafayette, in Louisiana, uccidendo due persone e ferendone diverse altre. L’assalitore, un uomo di 58 anni, si è poi ucciso sparandosi. La polizia per ora non ha fornito molte informazioni, ma secondo diversi testimoni la sparatoria sarebbe avvenuta una ventina di minuti dopo l’inizio di un film proiettato in una delle sale del cinema Grand Theatre. Le prime chiamate al numero di emergenza 911 sono state fatte da alcuni spettatori intorno alle 19,30 locali: alcuni minuti dopo sono intervenuti gli agenti di polizia. Diverse persone sono state trasportate in ospedale, e sempre secondo le testimonianze alcune avrebbero riportato ferite gravi e sarebbero in condizioni critiche. Si ritiene che all’interno del cinema al momento della sparatoria ci fossero un centinaio di persone.

La polizia ha identificato l’autore della sparatoria, ma non ha comunicato ai media il suo nome. Secondo il capo della polizia locale, Jim Craft, l’uomo in passato aveva avuto qualche problema e aveva commesso alcuni crimini, ma non era considerato pericoloso. Il governatore della Louisiana, Bobby Jindal, ha parlato di una “notte terribile” per Lafayette, per la Louisiana e per gli Stati Uniti.

La sparatoria di Lafayette ha ricordato a molti la strage di Aurora, in Colorado, che in queste ore sta venendo molto citata sui media americani: nel 2012 un uomo, James Holmes, uccise 12 persone. Holmes è stato di recente giudicato colpevole per tutti i 23 capi d’accusa di omicidio nei suoi riguardi. Una giuria popolare ha ora il compito di stabilire la pena.