Il progetto per la nuova sede di Google

Con molti edifici a cupola trasparente, parchi e piste ciclabili: è stato presentato al consiglio comunale di Mountain View, deve ancora essere approvato

(Google)
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Venerdì 27 febbraio Google ha inviato al consiglio comunale di Mountain View, una piccola città della Silicon Valley, in California, il progetto di costruzione della sua nuova sede. Il progetto è stato ideato da Bjarke Ingels dello studio danese di architetti BIG e da Thomas Heatherwick dello Heatherwick Studio. Prevede una serie di edifici a cupola trasparente, circondati da parchi naturali, piste ciclabili e spazi da affittare a negozi e ristoranti del posto. L’idea, come ha raccontato Ingles, è quella di «ridurre ciascun edificio a una semplice membrana super trasparente». Il progetto coinvolge quattro aree già parzialmente di proprietà di Google nel comune di Mountain View, che deve ancora approvarlo: nel caso, Google stima di poter finire i lavori della prima fra le quattro aree entro l’inizio del 2020.

David Radcliffe, vicepresidente della divisione immobiliare di Google, ha detto che finora «abbiamo trovato dei vecchi edifici, e ci siamo trasferiti dentro migliorandoli quanto più possibile. Oggi però vogliamo fare un passo indietro e chiederci: “come fare a inserire un nuovo edificio nella natura?”. Vogliamo anche assicurarci di creare uno spazio aperto e accessibile non solo per quelli che lavorano a Google, ma per chiunque viva nella zona e voglia farci un giro». Google ha trasferito la sua sede a Mountain View nel 1999. Ad oggi, è stato stimato che in città lavorino per Google circa 20mila persone.

Spiega The Verge che Google non è ancora certa che il progetto venga approvato: la legislazione di Mountain View limita la costruzione di nuovi edifici. Google ha anche chiesto al comune di costruire nuove strutture residenziali per ospitare cinquemila nuove persone, in deroga al precedente piano di sviluppo urbano. Come spiega al New York Times un ex consigliere della città, questo potrebbe creare una specie di “blocco di voti” a favore di Google, che in futuro sarebbe così in grado di controllare il consiglio: «all’ultima elezione hanno votato 12mila persone. Se ne arrivano altre cinquemila, e tutte dipendenti di Google, potrebbero essere costrette dall’azienda a votare un certo candidato. Cosa che permetterebbe a Google di controllare di fatto la città».