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  • Venerdì 27 febbraio 2015

I morti per le valanghe in Afghanistan

Si sono verificate mercoledì in una zona in cui è caduta moltissima neve: i morti accertati sono 168 ma i soccorsi sono complicati, si teme ci siano molte persone ancora sotto

Le persone morte a causa di alcune grosse valanghe mercoledì nel nordest dell’Afghanistan sono almeno 168, hanno fatto sapere le autorità locali: e si teme che molte altre possano essere ancora sotto la neve e le macerie, dato che la mancanza di adeguati mezzi ed equipaggiamenti sta rendendo i soccorsi particolarmente complicati. Al Jazeera, per esempio, parla di 200 morti. La vallata dove si è verificato l’incidente si trova nella provincia di Panjshir, a circa 100 chilometri da Kabul, la capitale del paese.

Mohammad Aslam Syas, vice capo dell’agenzia afghana per i disastri naturali, ha detto ad Associated Press che «si possono soltanto fare ipotesi su quante persone siano ancora sepolte sotto le loro case distrutte. Ma è possibile che se ci sono case che non sono state distrutte dalla neve, ci sia ancora gente viva lì sotto». L’esercito afghano ha inviato nella zona 1.000 soldati perché si uniscano alle operazioni di soccorso, a cui stanno già partecipando i soldati degli Stati Uniti e della NATO.

Il generale Kadam Shah Shahim ha detto che si aspetta che il numero dei morti salga ancora. Il governatore della provincia, Abdul Rahman Kabiri, ha detto che molte persone stanno collaborando ai soccorsi scavando con semplici pale o addirittura con le mani. Gli alberi crollati e la grande quantità di neve sulle strade – fino a un metro, in certi punti – sta rendendo molto complicato raggiungere la zona; senza contare che tra martedì e mercoledì ci sono state diverse forti tempeste di neve. Sono stati indetti tre giorni di lutto nazionale.

Per i prossimi giorni nella zona si prevedono ancora temperature molto rigide, sotto i -12 gradi, neve e pioggia. L’Afghanistan è in guerra quasi ininterrottamente dal 1970, quando fu invaso dall’Unione Sovietica; ma come ricorda Associated Press è un paese in cui i disastri naturali non sono rari, soprattutto frane, valanghe e alluvioni.