Birdman in sette punti

È stato candidato a 9 premi Oscar e sembra un unico grande piano sequenza: Birdman è uscito il 5 febbraio al cinema

Birdman – film uscito il 5 febbraio nei cinema italiani – racconta una storia inverosimile e al tempo stesso molto realistica su come funziona la messa in scena di uno spettacolo a Broadway, e su come funziona lo show business negli Stati Uniti. Birdman è stato uno dei film più premiati del 2014 e ha buone possibilità di ottenere diversi Oscar alla cerimonia del 22 febbraio: ha ricevuto 9 nomination compresa quella per miglior film.

Patti chiari: non ci sono spoiler sulla trama, ma se siete di quelli che proprio non vogliono sapere niente di un film prima di vederlo vi conviene tornare quando sarete usciti dal cinema.

Di cosa parla
Riggan Thomson (Michael Keaton) è un attore di Hollywood in una fase discendente della sua carriera, dopo i successi ottenuti recitando nel ruolo di “Birdman”, un supereroe con un costume da uccello che può volare. Per slegare la sua immagine da quella di film mediocri ma di grande successo, Thomson adatta un racconto di Raymond Carver per una rappresentazione teatrale, nella quale recita da protagonista. Il film racconta le difficoltà nel trovare un cast, i costi di produzione, lo scetticismo della critica nei confronti dell’operazione e i tormenti di Thomson, ossessionato dal suo vecchio personaggio.

Il cast
Il protagonista è Michael Keaton e la sua recitazione ha ricevuto critiche molto positive: non aveva un ruolo così importante da diversi film e questo contribuisce a rendere ancora più credibile il personaggio di Thomson, con la sua carriera in declino. Poi c’è Edward Norton che fa la parte di Mike, un attore con grande talento e molto stronzo. Emma Stone è Sam Thomson, la figlia di Riggan, con un rapporto complicato con il padre e con qualche problema di droga. Nel cast ci sono anche Naomi Watts e Zach Galifianakis, la cui interpretazione di un produttore un po’ nevrotico e sconsiderato è piaciuta a molti critici.

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Regia
Il film è stato prodotto, diretto e co-scritto da Alejandro González Iñárritu, regista messicano conosciuto soprattutto per avere girato Amores perros (2000), Babel (2006), 21 Grammi (2003) e Biutiful (2010).

Piano sequenza
L’intero film è realizzato per dare l’impressione che sia stato registrato in un unico lungo piano sequenza, cioè senza che ci siano mai stacchi della cinepresa per mostrare – per esempio – un controcampo. Il film dura 2 ore e sarebbe stato difficilissimo, se non impossibile, girarlo tutto in un colpo solo: i piani sequenza sono quindi fusi insieme e l’effetto finale è molto realistico, a tratti sorprendente. Gli attori hanno comunque dovuto fare i conti con scene che duravano anche dieci minuti, Galifianakis ha raccontato che in alcuni casi se ne stava in attesa dell’arrivo della cinepresa, con l’ansia di non sbagliare la sua parte, altrimenti avrebbero dovuto rigirare un’intera lunga scena, non potendo sistemarla dopo con il montaggio. E ci sono scene molto complicate, dove la cinepresa passa attraverso diversi livelli della scena, porte, corridoi e poi verso l’esterno e in ambienti diversi tra loro. Iñárritu ha detto che con il piano sequenza voleva dare allo spettatore l’impressione di una “realtà da cui non si può sfuggire, perché viviamo le nostre vite senza la possibilità di fare un montaggio”.

Colonna sonora
Buona parte della colonna sonora è costituita da un incessante suono di batteria, che accompagna le scene e il loro andamento accelerando o rallentando il ritmo. È suonata dal batterista jazz Antonio Sanchez e ha richiesto una stretta collaborazione con Iñárritu: è frutto di grandi improvvisazioni e per la sua realizzazione Sanchez ha usato tamburi non accordati o modificati per ottenere dissonanze, che si adattano bene alla storia e allo stile in cui è raccontata. In due scene è visibile un batterista, che non è Sanchez perché al momento delle riprese non era disponibile, e sono stati studiati effetti per dare l’impressione del suono in avvicinamento e poi in allontanamento quando la cinepresa si sposta nel suo piano sequenza.

Messaggi
All’interno del film ci sono riferimenti di vario tipo al mondo dello spettacolo, di cui Birdman è in parte una satira, e altri messaggi indirizzati direttamente allo spettatore. Tra i più curiosi c’è quello nel camerino di Thomson:

Una cosa è una cosa, non quel che si dice di quella cosa.

Premi
Ai Golden Globes Birdman è stato premiato per la migliore sceneggiatura e Michael Keaton ha ottenuto un premio per migliore attore in un film commedia. Il film è stato nominato e in alcuni casi premiato in decine di festival del cinema in giro per il mondo. Ha ricevuto nove nomination agli Oscar: miglior film, migliore regia, miglior attore protagonista (Keaton), miglior attore non protagonista (Norton), miglior attrice non protagonista (Stone), migliore sceneggiatura originale, migliore fotografia, miglior sonoro, miglior montaggio sonoro.