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  • Mercoledì 28 gennaio 2015

La moglie di Narendra Modi esiste

Già questa è una notizia: il primo ministro dell'India l'ha tenuta nascosta per quasi 50 anni, lei vive sotto stretta sorveglianza nel Gujarat

Indian Prime Minister Narendra Modi's wife, Jashodaben (R) holds a copy of the Right To Information (RTI) application filed by her as she leaves the Deputy Superintendent of Police (DSP) office in Mehsana, some 70 kms from Ahmedabad on November 24, 2014. An RTI application requesting an explanation of the sort of government security she receives, has been filed by retired school-teacher, Jashodaben. AFP PHOTO / Sam PANTHAKY (Photo credit should read SAM PANTHAKY/AFP/Getty Images)
Indian Prime Minister Narendra Modi's wife, Jashodaben (R) holds a copy of the Right To Information (RTI) application filed by her as she leaves the Deputy Superintendent of Police (DSP) office in Mehsana, some 70 kms from Ahmedabad on November 24, 2014. An RTI application requesting an explanation of the sort of government security she receives, has been filed by retired school-teacher, Jashodaben. AFP PHOTO / Sam PANTHAKY (Photo credit should read SAM PANTHAKY/AFP/Getty Images)

Domenica scorsa Barack Obama era in visita in India dal primo ministro Narendra Modi. Obama era accompagnato dalla moglie Michelle ma Modi non era accompagnato dalla sua. Modi – che ha 64 anni, è stato eletto lo scorso maggio, ha origini popolari e un passato controverso che ha saputo abilmente far dimenticare – si è sposato quando era adolescente ma ha tenuto segreto il suo matrimonio per quasi 50 anni. Ha ammesso l’esistenza della moglie solo nell’aprile dello scorso anno, quando ha ufficialmente depositato la sua candidatura. Prima di allora aveva dichiarato pubblicamente e più volte di essere single e che proprio la mancanza di qualsiasi legame familiare lo avrebbe tenuto lontano dai meccanismi di corruzione e di salvaguardia di determinati interessi che erano invece all’ordine del giorno nella politica indiana.

La moglie di Modi si chiama Jashodaben Chimanlal Modi, è un’ex insegnante in pensione e vive in una città del Gujarat, l’importante stato nordoccidentale dell’India di cui Modi è stato – dal 2002 e fino all’elezione a primo ministro – capo del governo nazionale. Non ha contatti con il marito da anni ma secondo quanto scrive il Washington Post spera ancora di unirsi a lui: «Se mi chiama, io andrò. Ho sentito tutti i suoi discorsi in TV. Mi sento molto bene quando lo sento parlare. Voglio che soddisfi tutte le promesse fatte al popolo. Questa è la preghiera che rivolgo a Dio».

Narendra Modi ha origini popolari: è figlio di un negoziante di tè e proviene da una casta inferiore, quella dei Ghanchi. Lui e Jashodaben Chimanlal Modi furono promessi sposi dalla rispettive famiglie quando erano adolescenti, in linea con le tradizioni della comunità a cui appartenevano. Si sposarono con una piccola cerimonia quando avevano rispettivamente 18 anni e 17 anni. Nilanjan Mukhopadhyay, autore del libro “Narendra Modi: the man, the times”, ha detto che non ci sono molti particolari a riguardo. Risulterebbe però confermato che Modi e la moglie non abbiano mai vissuto insieme e che i due dicono di non avere mai avuto rapporti sessuali.

Modi, subito dopo il matrimonio, avrebbe intrapreso una vita di pellegrinaggi religiosi per poi tornare nel Gujarat e iniziare la sua carriera politica come militante a tempo pieno (pracharak) del Rashtriya Swayamsevak Sangh (RSS), un’organizzazione indù di estrema destra (fu un ex membro di RSS ad assassinare Gandhi, nel 1948). I pracharak venivano scoraggiati sia dal matrimonio che dal mantenimento di stretti legami familiari: «Si è unito al RSS senza dire di essere sposato, altrimenti non avrebbe potuto diventare un pracharak. Doveva essere celibe», ha spiegato Mukhopadhyay.

Modi non tornò mai più dalla moglie ma non ha mai divorziato. Fino all’aprile del 2014 non ha mai parlato pubblicamente di lei, nei vari moduli e atti pubblici che compilava ha sempre lasciato vuoto lo spazio dedicato al coniuge e i giornalisti che hanno cercato di indagare sulla questione sono stati scoraggiati privatamente dal farlo. Quando all’inizio del 2014 divenne chiaro che Modi sarebbe potuto diventare il nuovo primo ministro, alcuni giornalisti cercarono comunque di contattare Jashodaben Modi, che dette un’intervista all’Indian Express spiegando di non portare alcun rancore nei confronti del marito. Durante la campagna elettorale di Modi i suoi critici interpretarono la scelta di tenere nascosta la moglie per tutti quegli anni come un segno della sua mancanza di rispetto nei confronti delle donne. Nei mesi precedenti alle elezioni la versione ufficiale fu che la moglie era partita per un pellegrinaggio a piedi in onore del marito.

I due si sono incontrati un’unica volta da quando Modi è stato eletto. L’occasione è stata una visita ufficiale del primo ministro in un tempio del Gujarat: «Non si sono parlati. Non si sono detti nemmeno una parola. Si sono semplicemente incrociati per cinque secondi», ha detto il fratello di lei al Washington Post. Dopo la vittoria di Modi, la donna vive sotto stretta sorveglianza: una decina di guardie la seguono su un’auto lussuosa tutto il giorno, mentre lei sale sui treni e altri mezzi pubblici. Quando fa visita ad amici o parenti, viene richiesto loro di cucinare anche per le guardie: «La sicurezza viaggia su un’automobile con l’aria condizionata. Ma mia sorella prende l’autobus o il treno. Che tipo di giustizia è questa? Da quando la moglie di un primo ministro non ha una macchina?» ha detto il fratello della donna intervistato dal Washington Post.

Lo scorso novembre Jashodaben Modi ha presentato una richiesta ufficiale chiedendo informazioni su chi le avesse assegnato una scorta e su quali dovessero essere le loro funzioni, dicendo anche di avere «paura» di loro. «Sono la moglie del primo ministro dell’India», ha scritto nella sua dichiarazione. E ancora: «Il personale addetto alla sicurezza mi dice che dovrebbe essere accolta come un’ospite. Quale legge lo prevede? Quale protocollo?». La risposta che le è stata data è che la scorta le è stata assegnata dal servizio di intelligence locale.

Jashodaben Chimanlal Modi vive con la sua pensione da insegnante. Tiene una piccola foto del marito nascosta nel suo libro di preghiere e trascorre lunghe ore in solitudine o al tempio. Il fratello dice che è sempre più depressa: «Quando si sente avvilita, cerchiamo di alzarle il morale. Proviamo a dirle che lui un giorno la chiamerà. E lei è fiduciosa che un giorno lui lo farà».