Il successo di BlaBlaCar
Come ha fatto il popolare servizio per condividere viaggi in auto in Europa a raggiungere in pochi anni 10 milioni di iscritti, con un seguito notevole anche in Italia
In questi giorni di festa, decine milioni di persone in Europa che vivono lontane dalle loro famiglie sono tornate dai loro cari per festeggiare il Natale. Lo hanno fatto con aerei, treni e in molti casi viaggiando in auto per ore con perfetti sconosciuti, sfruttando i vantaggi del carpooling, la condivisione di automobili private che permette di ridurre notevolmente i costi di viaggio. Questa soluzione è utilizzata da decenni, ma solo negli ultimi anni grazie a Internet è stato possibile organizzare con più semplicità, e con la possibilità di trovare molte più mete, diversi itinerari tramite il carpooling. Il servizio online più utilizzato in Europa per farlo si chiama BlaBlaCar ed è gestito da una startup che continua a ottenere importanti successi, ricevendo cospicui finanziamenti da diversi fondi di investimento.
Come funziona
BlaBlaCar conta circa 10 milioni di iscritti nei 13 paesi europei in cui è attivo, Italia compresa. I viaggiatori possono fare affidamento su un milione circa di automobili, per organizzare spostamenti di poche ore nei pressi delle città in cui vivono, o viaggi su distanze molto più lunghe e da migliaia di chilometri. Per usare il servizio basta iscriversi e in seguito offrire o cercare un passaggio verso la destinazione desiderata. Chi offre un passaggio indica nell’annuncio il numero di posti disponibili in auto e la cifra che ogni partecipante dovrà spendere: non ci sono particolari limitazioni sul prezzo e si può decidere di dividere equamente le spese di viaggio, o di scaricarle solo sulle persone cui si darà il passaggio. Al momento dell’inserimento dell’annuncio il servizio consiglia comunque una fascia di prezzo sulla base della distanza, del mezzo e di altri parametri indicati.
Successo
La semplicità del sistema di ricerca del sito, e la possibilità di vedere informazioni aggiuntive su chi offre i passaggi (affidabilità, guida sicura, simpatico, non vuole cani, mette musica da discoteca, non vuole fumatori, ecc) inserite dai passeggeri che hanno lasciato una recensione, è alla base del crescente successo di BlaBlaCar. Il servizio è ancora in fase di lancio in molti paesi dove per ora non comporta costi per chi lo utilizza, ma sono già sperimentati e sono in programma sistemi per aggiungere commissioni da pagare per ogni passaggio scelto od offerto. I detrattori sostengono però che BlaBlaCar in Europa stia rendendo praticamente impossibile la concorrenza da parte di altri servizi simili, che non hanno risorse e non ricevono investimenti sufficienti per promuovere la loro presenza sul web (anche solo con la pubblicità) come fa BlaBlaCar. In un ultimo giro di finanziamenti, il servizio ha ricevuto oltre 80 milioni di euro da parte di fondi di investimento europei e statunitensi.
Secondo il Wall Street Journal, un altro motivo del successo di BlaBlaCar sono le attuali condizioni precarie di parte del settore del trasporto pubblico in Europa. In molti paesi la crisi economica degli ultimi sei anni ha portato al taglio degli investimenti sulle reti di trasporto pubbliche, facendo spostare i consumatori verso soluzioni alternative e spesso più economiche come appunto il carpooling. In Francia si sta discutendo di allentare la costruzione di nuove linee ad alta velocità, la cui manutenzione è costosa. In Germania, benché la crisi si sia fatta sentire meno, ci sono problemi su alcune tratte ferroviarie, vecchie e con convogli molto datati. In Portogallo, uno dei paesi più interessati dalla crisi economica, si è deciso di sospendere la costruzione di nuovi collegamenti ferroviari ad alta velocità.
Come è nato
L’idea di realizzare BlaBlaCar venne al francese Frédéric Mazzella, quando un Natale di qualche anno fa ebbe non pochi problemi a trovare il modo di tornarsene dai suoi parenti, nella Francia occidentale, per festeggiare con loro. Tutti i treni in partenza da Parigi erano prenotati, ma fortunatamente riuscì a organizzarsi con la sorella per condividere il viaggio in auto fino a destinazione. Nel 2006 Mazzella convinse Nicolas Brusson a investire 10mila euro ciascuno per acquistare e migliorare un sito che metteva in contatto proprietari di auto e passeggeri per condividere viaggi in auto.
Inizialmente il servizio ebbe diversi problemi a causa della scarsa affidabilità di alcuni iscritti. In molti casi veniva pubblicata l’offerta di un viaggio, ma al momento della partenza l’offerente non si presentava, dando buca a chi aveva chiesto il passaggio. Per tutelarsi, molti passeggeri iniziarono a prenotare più viaggi per la stessa destinazione, confidando di aumentare le loro probabilità di poter partire. Le cose migliorarono quando furono introdotti il sistema di feedback per recensire più facilmente i viaggi e penalizzazioni per chi offre viaggi e poi non si presenta.
Futuro
BlaBlaCar fino a ora è riuscito a ottenere una massa critica di utenti sufficiente per mantenersi in Francia, Spagna e Belgio. In altri paesi, Italia compresa, il servizio è a buon punto, ma deve ancora guadagnare iscritti per diventare più stabile e in futuro redditizio. Di solito per aumentare il numero di utenti e farsi conoscere rapidamente, BlaBlaCar inizia offrendo il suo servizio gratuitamente e senza commissioni per chi offre i passaggi, poi passa a un modello nel quale trattiene per sé una percentuale. Seguendo questa strategia, l’azienda è passata da circa 2 milioni di iscritti a metà 2012 agli attuali 10 milioni.
A differenza di altri servizi di trasporti come Uber, per ora BlaBlaCar non ha avuto particolari problemi con le leggi dei paesi in cui è attivo. Mentre i trasporti privati all’interno delle città sono molto regolamentati, e prevedono di solito la necessità di possedere costose licenze come nel caso dei taxi, per quanto riguarda gli spostamenti su grandi distanze non ci sono particolari regole da seguire. Qualche problema in futuro ci potrebbe però essere dal punto di vista fiscale, perché chi offre i passaggi riceve denaro che di fatto non viene tassato (BlaBlaCar dice che quei soldi non vanno tassati perché si tratta di un semplice rimborso).