Perché negli studi medici ci sono solo riviste scadenti?

L'associazione dei medici britannici ha pubblicato un esperimento: è venuto fuori che quelle nuove le rubano i pazienti

di Kevin Loria – Slate

BERLIN, GERMANY - APRIL 29: Pet owners wait with their animals in the waiting room to see a veterinarian at the Dueppel animal clinic on April 29, 2013 in Berlin, Germany. The Dueppel clinic consists of two separate facilities, one for horses and other large animals, the second for small animals. The Dueppel clinic belongs to the Freie Universitaet Berlin university and is one of five university veterinary clinics in Germany. The clinic for small animals is now the most modern in Germany. (Photo by Theo Heimann/Getty Images)
BERLIN, GERMANY - APRIL 29: Pet owners wait with their animals in the waiting room to see a veterinarian at the Dueppel animal clinic on April 29, 2013 in Berlin, Germany. The Dueppel clinic consists of two separate facilities, one for horses and other large animals, the second for small animals. The Dueppel clinic belongs to the Freie Universitaet Berlin university and is one of five university veterinary clinics in Germany. The clinic for small animals is now the most modern in Germany. (Photo by Theo Heimann/Getty Images)

Mentre aspettate che l’assistente del medico, del dentista o del veterinario vi chiami per nome, siete impotenti. Non potete andare da nessuna parte. Non sapete nemmeno quanto sarà ancora il tempo di attesa. Non c’è molto da fare. Alcuni giocano con lo smartphone. Altri leggono: con uno sforzo di buona volontà, scelgono qualcosa da una spessa pila di riviste. Ma c’è un problema: la maggior parte delle riviste sono vecchie e scadenti.

Perché? Dopotutto è probabile che il medico e le altre persone che lavorano in ufficio siano delle persone intelligenti, e siano tanto interessati a leggere delle buone cose quanto voi. Anche un gruppo di scienziati voleva saperlo. E ha risposto a questa domanda in uno studio pubblicato l’11 dicembre sul numero natalizio (e un po’ meno serioso) di BMJ, la rivista pubblicata dalla British Medical Association, l’associazione dei medici britannici.

In teoria, la mancanza di riviste decenti potrebbe essere attribuita al fatto che i medici e i dentisti non vogliono spendere dei soldi per migliorare la qualità dell’offerta. Oppure che siano i pazienti a rubare le riviste. Per risolvere il dubbio, Bruce Arroll – medico e professore all’Università di Auckland – ha messo insieme 87 riviste vecchie e nuove di diverso tipo, e le ha piazzate nella sala d’aspetto del suo studio. È saltato fuori che se ci sono delle riviste uscite di recente, la gente se le porta via. Delle 87 iniziali, nel giro di un mese ne erano rimaste solo 41. Per essere sicuro che i furti fossero stati compiuti dai pazienti, Arroll ha minacciato i colleghi di far valutare le loro referenze a un comitato etico, nel caso fosse emerso che erano loro i responsabili.

Le riviste uscite da meno di due mesi sono state rubate più di quelle vecchie. Su 47 riviste “nuove”, il 60 per cento è sparito, mentre solo il 29 per cento di quelle vecchie è stato rubato. Si è anche scoperto che alcune riviste vengono rubate più di frequente: come quelle nuove con più di cinque persone famose in copertina, che erano 27 (dopo un mese ne era rimasta solo una). I clienti dello studio di Arroll hanno preso anche qualche copia del National Geographic, ma nessuna copia delle quattro presenti di TIME o dei quindici numeri dell’Economist.

Ci sono alcune cose che vanno considerate: l’esperimento ha coinvolto circa tremila clienti, ma è stato effettuato su un unico studio medico neozelandese. Un diverso campione di persone avrebbe prodotto un risultato diverso. Arroll, comunque, suggerisce ai medici e dentisti che non vogliono spendere troppi soldi di riempire la loro sala d’attesa di vecchie riviste.

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foto: Theo Heimann/Getty Images