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  • Sabato 1 novembre 2014

Zida è il nuovo presidente in Burkina Faso

È un tenente colonnello e la sua nomina è stata confermata dall'esercito: intanto il presidente dimissionario è stato visto in Costa d'Avorio

In Burkina Faso, dove giorni di manifestazioni e scontri hanno portato alle dimissioni del presidente Blaise Compaoré, il tenente colonnello Issaac Zida ha annunciato sabato mattina di aver preso l’incarico di guidare il paese: l’annuncio è stato confermato poche ore dopo dall’esercito. Zida rimarrà al potere per un periodo di “transizione” che verrà stabilito dopo alcuni “colloqui” con le forze politiche. La situazione è piuttosto confusa: venerdì, dopo le dimissioni di Compaoré accolte dalla popolazione con grande entusiasmo, era stato il generale dell’esercito Honore Traore, un collaboratore storico di Compaoré, a essersi proclamato presidente pro tempore. Il New York Times scrive che l’annuncio di Traore è stato subito contestato e respinto dai manifestanti e da alcuni giovani ufficiali dell’esercito guidati da Zida. Ci sono stati scontri vicino al parlamento e almeno tre persone sono state uccise.

Il tenente colonnello Issaac Zida, in abiti militari, ha fatto il suo annuncio dallo studio della stazione televisiva Television BF1, (l’annuncio è stato diffuso anche dalla radio OMEGA FM). Zida ha detto di essere in contatto con gli altri vertici militari e che il precedente annuncio del generale è da ritenersi “nullo”. Non è ancora chiaro dove si trovi il generale Traore in questo momento: non è stato più visto pubblicamente dalla conferenza dopo le dimissioni di Compaoré. «Da oggi assumo le responsabilità di capo della transizione e capo di stato», ha detto Zida, che durante il suo annuncio ha anche citato e ringraziato i “martiri di questa rivolta”. Zida ha detto che l’esercito è intervenuto per evitare l’anarchia e garantire una “rapida transizione democratica”. Ha anche aggiunto che un gruppo formato da membri della società civile e della politica redigerà un piano verso le prossime elezioni del 2015. «Questo non è un colpo di Stato ma una rivolta popolare. Le persone hanno speranze e aspettative, e noi crediamo di averle capite», ha detto Zida a Reuters.

Il New York Times riporta fonti militari secondo cui le frontiere aeroportuali e di terra del paese sarebbero state chiuse e poste sotto il controllo delle truppe fedeli a Zida, che ha anche stabilito dei posti di blocco intorno alla capitale Ouagadougou e un coprifuoco dalle 19 alle 6 del mattino. Zida ha anche detto che l’ex presidente Compaoré si trova ora “in un luogo sicuro”. Venerdì Reuters aveva scritto che un convoglio militare con a bordo Compaoré era stato visto lasciare la capitale in direzione sud, verso Pô, vicino al confine con il Ghana. Scrive BBC che Compaoré sarebbe stato visto in queste ore a Yamoussoukro, in Costa d’Avorio.

La crisi in Burkina Faso è seguita con molta attenzione da alcuni alleati internazionali del paese, come Stati Uniti e Francia. La Francia, in particolare, aveva sviluppato dei buoni rapporti con Compaoré, nonostante la sua vicinanza a Muammar Gheddafi e al dittatore liberiano Charles Taylor. Gli Stati Uniti hanno a Ouagadougou una base militare che dal 2007 opera come centro di intelligence nella regione ed è stato impiegato in diverse operazioni di anti-terrorismo. Anche altri paesi dell’Africa centrale e occidentale seguono gli sviluppi della crisi in Burkina Faso con un certo interesse, scrive il New York Times, dato che in diversi altri paesi come Benin, Repubblica del Congo e Repubblica Democratica del Congo (ex Congo Belga) gli attuali presidenti, in carica da molti anni, sono in prossimità del termine costituzionale dei loro mandati.

Gli scontri e le proteste dei giorni scorsi, che hanno portato a questa situazione, erano stati determinati da una modifica costituzionale voluta dal presidente Compaoré per permettergli di ripresentarsi alle elezioni nel 2015. Compaoré era presidente del Burkina Faso da 27 anni.

Yacouba Issaac Zida in piazza del Palazzo della Nazione, venerdì 31 ottobre 2014.
(ISSOUF SANOGO/AFP/Getty Images)