L’accordo tra Hamas e Fatah su Gaza
Le due fazioni più importanti della politica palestinese hanno trovato un'intesa per governare insieme la Striscia di Gaza, che è sotto il controllo di Hamas dal 2007
Fatah e Hamas, le due fazioni più importanti della politica palestinese, hanno raggiunto un accordo per formare un governo di unità nella Striscia di Gaza. L’annuncio è stato fatto dai mediatori egiziani che stanno seguendo i colloqui di pace al Cairo, in Egitto, iniziati nelle fasi finali della guerra a Gaza che si è combattuta tra Hamas e Israele nel luglio e agosto di quest’estate. Stando alle informazioni diffuse dalla stampa israeliana, il governo nella Striscia sarà guidato dal presidente dell’Autorità Palestinese, Mahmoud Abbas. Giovedì sera l’esponente di Fatah Azzam Ahmed ha spiegato in conferenza stampa al Cairo che l’accordo consiste in una serie di misure concrete che permetteranno all’Autorità Palestinese di assumere la gestione della Striscia di Gaza, e di occuparsi quindi anche della ricostruzione del Paese dopo i 50 giorni di guerra contro Israele a luglio e agosto. Prevede anche la fusione della burocrazia della Striscia e della Cisgiordania in un’unica amministrazione, e che le forze di sicurezza dell’Autorità Palestinese assumano il controllo del confine tra la Striscia di Gaza e l’Egitto, una richiesta avanzata da quest’ultimo. L’esponente di Hamas Moussa Abu Marzouk ha detto che l’accordo permetterà ai palestinesi di raggiungere una «reale unità e riconciliazione». La notizia dell’accordo era stata anticipata da diverse testate internazionali ed è stata inizialmente confermata ad AFP da Jibril Rojoub, rappresentante di Fatah.
I rappresentanti di Fatah e Hamas si erano incontrati al Cairo per cercare di raggiungere un punto di accordo su diverse questioni su cui erano ancora divisi: l’obiettivo era presentarsi uniti nei colloqui fissati per la fine di ottobre con il governo israeliano, che dovrebbero portare a un accordo di pace duraturo dopo la guerra dell’estate. Le due fazioni avevano già raggiunto un accordo per un governo di unità lo scorso aprile, che però era rimasto solo sulla carta per una serie di disaccordi e recriminazioni reciproche: Fatah accusava Hamas di portare avanti un’amministrazione “parallela” che di fatto governava la Striscia di Gaza; Hamas accusava l’Autorità Palestinese – che avrebbe dovuto assumere il controllo dell’amministrazione anche nella Striscia – di non pagare i 45mila dipendenti pubblici di Gaza, come era stato invece precedentemente previsto. La questione dei pagamenti degli stipendi sembra sia stata superata con l’accordo di oggi, così come quella della gestione dei confini tra Israele e la Striscia (che coinvolgerà anche le Nazioni Unite).
Diversi esponenti palestinesi sono comunque poco ottimisti sul futuro dell’accordo e considerano molti suoi punti ancora poco chiari: un funzionario vicino ad Abbas ha detto al New York Times: «Hanno riproposto di nuovo lo stesso accordo che avevano raggiunto in passato, inclusi tutti i problemi che quell’accordo conteneva. Non penso che ci sia una soluzione diretta al problema del pagamento dei dipendenti pubblici, o alla sicurezza, o ad altre questioni».
Hamas governa autonomamente la Striscia di Gaza dal 2007, quando cacciò Fatah al termine di un violento conflitto che per questo venne chiamato “guerra per Gaza”.