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  • Domenica 17 agosto 2014

C’è un ferito grave a Ferguson

È stato ferito dalla polizia durante gli scontri di questa notte, intanto è stata autorizzata una seconda autopsia sul corpo del ragazzo ucciso venerdì scorso

Una persona si trova in condizioni critiche dopo essere stata ferita ad un gamba dalla polizia di Ferguson, una cittadina vicino a St. Louis nel Missouri. La polizia avrebbe aperto il fuoco in risposta ad una sparatoria iniziata durante il coprifuoco imposto dal governatore del Missouri su tutta la città in seguito alle manifestazioni, scontri e saccheggi avvenuti nell’ultima settimana. Secondo la polizia l’uomo ferito si trova in «condizioni critiche». Nel frattempo gli scontri continuano: la polizia ha lanciato lacrimogeni per disperdere circa duecento manifestanti e ha arrestato almeno sette persone.

 

Il coprifuoco è cominciato a mezzanotte di domenica 17 agosto ed è durato fino 5 di mattina, le 12 in Italia. Poco dopo mezzanotte ora locale, circa duecento manifestanti hanno violato il coprifuoco e la polizia ha risposto con il lancio di lacrimogeni dando inizio agli scontri. I manifestanti protestano per l’uccisione di Michael Brown, un ragazzo nero di 18 anni ucciso venerdì 8 agosto con dei colpi di arma da fuoco da un poliziotto. Le proteste, che stanno proseguendo ormai da una settimana, sono state sia pacifiche che violente, e sono state affrontate dalla polizia con mezzi da molti giudicati eccessivi e che hanno fatto molto discutere. Il governatore del Missouri, Jay Nixon, ha imposto il coprifuoco dopo l’ennesima serie di scontri e saccheggi nella notte tra venerdì e sabato. Un altro coprifuoco è stato annunciato per la notte tra domenica e lunedì.

Alcuni dei manifestanti che ieri notte sono scesi in strada per protestare hanno cercato di bloccare i saccheggiatori, uno sforzo che è stato riconosciuto da Ron Johnson, capitano della polizia di stato del Missouri che giovedì ha preso il comando delle operazioni di ordine pubblico su decisione del governatore. Secondo molti giornalisti, la protesta è stata inasprita dall’atteggiamento della polizia di Ferguson prima dell’arrivo di Johnson. Nei primi giorni della protesta, infatti, la polizia si è schierata per le strada indossando equipaggiamento militare, come elmetti, giubbotti antiproiettile e fucili d’assalto. Veicoli blindati con tiratori scelti appostati sui tettucci hanno pattugliato le strade. Un tale dispiegamento di forze, hanno detto in molti, ha reso la polizia “ostile” a molti abitanti di Ferguson, quartiere abitato in larga maggioranza da afroamericani, incentivando le proteste causate dall’uccisione di Brown.

In realtà, molti dettagli di quell’episodio non sono ancora chiari. Secondo alcuni testimoni, Brown è stato ucciso dopo uno scontro con un poliziotto durante il quale sarebbe stato ferito mentre si trovava di spalle all’agente. Secondo la polizia, è stato ucciso dopo aver cercato di disarmare un agente. Venerdì 15 la polizia di Ferguson ha diffuso il nome dell’agente che ha ucciso Brown e ha diffuso un video di sorveglianza girato pochi minuti prima della sparatoria in cui, secondo la polizia, si vede Brown compiere una rapina. La polizia, però, ha ammesso che il poliziotto che ha ucciso Brown non era a conoscenza di questo episodio quando gli ha sparato. Il procuratore generale Eric Holder ha dato il permesso per eseguire una seconda autopsia sul corpo di Brown su richiesta della famiglia del ragazzo.