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  • Mercoledì 7 maggio 2014

Il video del ragazzo arrivato alle Hawaii nel carrello dell’aereo

Era successo tre settimane fa, il video è stato diffuso dalle autorità martedì

Martedì 6 maggio il dipartimento dei Trasporti delle Hawaii ha diffuso il video – filmato dalle telecamere di sicurezza – del ragazzino che lo scorso 20 aprile era arrivato all’aeroporto di Kahului, nell’isola hawaiana di Maui, viaggiando nascosto nell’alloggiamento del carrello di un aereo partito da San Jose, in California. Il ragazzo avrebbe oltrepassato un recinto dell’aeroporto di San José e si sarebbe infilato nell’aereo più vicino. Durante il viaggio, durato più di cinque ore, ha sopportato temperature gelide e bassi livelli di ossigeno, mentre l’aereo volava a 10 chilometri di altezza. Secondo i poliziotti è un miracolo che sia ancora vivo. Nel video si vede mentre scende dall’alloggiamento, resta a terra qualche secondo e poi inizia a camminare barcollando, fino a quando incontra un dipendente dell’aeroporto: i due parlano per qualche minuto e poi si allontanano insieme.

Nel frattempo si è scoperto qualcosa di più anche sull’identità e sulla storia del ragazzo: si chiama Yahya Abdi, ha 15 anni ed è arrivato dalla Somalia negli Stati Uniti cinque anni fa, insieme al padre, alla matrigna e i fratelli. Le autorità avevano spiegato da subito che Abdi era scappato dalla sua casa a Santa Clara, in California, dove vive con il padre, la matrigna, e i fratellastri, per raggiungere la madre, Ubah Mohammed Abdule, una donna somala di 33 anni che vive in un campo per rifugiati in Etiopia. Abdule ha raccontato che il padre avrebbe mentito al ragazzo, dicendo che era morta. In un’intervista alla CBS, la matrigna e i fratellastri hanno detto che Abdi non è scappato per ritrovare la madre ma perché era fuori di sé, e che il padre non gli avrebbe mai detto che Abdullahi era morta.

Ubah Mohammed Abdule

Ubah Mohammed Abdule, la madre di Yahya Abdi, insieme ai figli Abdullahi Yusuf Ahmed, di otto anni, e Neshad Yusuf Ahmed, di cinque, davanti alla casa in cui vivono nel campo di rifugiati vicino a Jigjiga, in Etiopia. La foto è stata scattata il 27 aprile.
(AP Photo/Elias Asmare)

Lo scorso weekend il ragazzo è stato riportato a Santa Clara e ora si trova sotto la tutela dei servizi sociali della città. Il padre era arrivato alle Hawaii per incontrarlo, ma i servizi sociali hawaiani lo avevano già affidato ai colleghi californiani. La polizia di San José ha aperto un’inchiesta sull’incidente e ha intenzione di interrogare a breve il ragazzo. Dopo la chiusura delle indagini, la polizia e il procuratore di Santa Clara decideranno se accusare formalmente Abdi.