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  • Domenica 27 aprile 2014

Vujadin Boskov è morto

Era serbo, era stato un calciatore e soprattutto un allenatore popolarissimo in Italia, vincitore di un campionato con la Sampdoria

Sampdoria coach Vujaden Boskov despairs during the Italian First Division soccer match in Genoa, Saturday, March 14, 1998. Lazio beat Sampdoria 4-0, marking Sampdoria's 5th straight defeat. (AP Photo/Italo Banchero)
Sampdoria coach Vujaden Boskov despairs during the Italian First Division soccer match in Genoa, Saturday, March 14, 1998. Lazio beat Sampdoria 4-0, marking Sampdoria's 5th straight defeat. (AP Photo/Italo Banchero)

Vujadin Boskov, ex calciatore e soprattutto ex allenatore per molto tempo in Italia – soprattutto a Genova con la Sampdoria, dove è stato molto amato – è morto domenica in Serbia, il suo paese, a 82 anni.

Boskov era nato nel 1931 e aveva giocato 57 partite con la nazionale Jugoslava, nazione di cui faceva parte allora la Serbia. Aveva partecipato a un’Olimpiade e a due Mondiali di calcio. Nel 1961 fu alla Sampdoria come giocatore per un anno, poi andò a giocare in Svizzera nello Young Boys, che fu anche la prima squadra che allenò. Ne seguirono molte altre in tutta Europa e nel 1985 Boskov arrivò da allenatore in Italia, ad Ascoli. Poi fu per sei anni alla Sampdoria con cui vinse il campionato del 1991, diventando amatissimo e stimatissimo per quella vittoria storica. In Italia Boskov ha poi allenato anche la Roma, il Napoli e il Perugia.

Si è spento all’età di 82 anni, Vujadin Boskov, leggendario allenatore della Sampdoria dello scudetto 1990-91. La stampa serba rende noto che i funerali si svolgeranno martedì prossimo a Begec, nella sua citta natale, a 15 chilometri da Novi Sad. A parte i (molti) trionfi in panchina, la popolarità di Boskov è stata alimentata anche dalla sua innata verve da istrione, in panchina e davanti ai microfoni. Alcune sue frasi, elette a “tormentoni” (bravissima in questo la Gialappa’s Band), sono rimaste nei cuori degli appassionati del calcio italiano.

(continua a leggere sulla Gazzetta dello Sport)