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  • Mercoledì 16 aprile 2014

L’aumento del costo dei gamberetti

Una malattia ha colpito i crostacei del sud est asiatico facendo crollare le esportazioni e crescere i prezzi, racconta Bloomberg

di Leslie Patton – Bloomberg

Shrimp are seen for sale at the Eastern Market February 25, 2014, in Washington, DC. AFP PHOTO/Paul J. Richards (Photo credit should read PAUL J. RICHARDS/AFP/Getty Images)
Shrimp are seen for sale at the Eastern Market February 25, 2014, in Washington, DC. AFP PHOTO/Paul J. Richards (Photo credit should read PAUL J. RICHARDS/AFP/Getty Images)

Quest’anno i più taccagni di voi saranno contenti: non saranno malgiudicati per aver evitato di ordinare un costoso tempura di gamberetti.

A causa di una malattia che ha falcidiato la popolazione dei crostacei, il prezzo dei gamberetti negli ultimi mesi ha raggiunto il suo valore più alto degli ultimi 14 anni. Da Noodels&Co, una catena statunitense di ristoranti, aggiungere frutti di mare a un piatto di pasta costa il 29 per cento in più di un anno fa. I prezzi dei piatti a base di gamberetti si sono alzati molto anche in posti come Cheesecake Factory. Le catene di ristoranti americane, che stanno già facendo i conti con un generale calo dei consumi, hanno visto i loro profitti soffrire parecchio in conseguenza dell’aumento dei prezzi. Inoltre l’aumento dei prezzi è coinciso con la Quaresima, un periodo durante il quale molti ristoranti puntano sui frutti di mare per attrarre quei clienti che, seguendo la dieta cristiana, si astengono dal mangiare pollo, manzo e maiale.

A marzo, secondo il centro di statistica degli Stati Uniti, i prezzi dei gamberetti sono stati del 61 per cento più alti rispetto allo stesso mese di un anno prima. L’aumento è in gran parte dovuto a una malattia di origine batterica nota comunemente come sindrome della mortalità prematura e non riguarda soltanto gli Stati Uniti. Nonostante la malattia non colpisca l’uomo, recentemente ha causato grandissimi problemi sui gamberetti allevati nel sud-est asiatico e, di conseguenza, le forniture di gamberetti per gli Stati Uniti e per l’Europa sono crollate.

La malattia ha colpito le forniture di un tipo di alimento che, sempre di più, gli americani stanno consumando come alternativa “salutare” alla carne: nonostante i gamberetti siano piuttosto ricchi di colesterolo, contengono pochi grassi, molte proteine e omega-3. Nel 2012 il consumo medio per persona di gamberetti negli Stati Uniti è stato di circa 1,7 chilogrammi, il doppio rispetto al 1984.

Donald Lightener, professore di medicina animale all’Università di Tucson, in Arizona, ha spiegato che i primi casi di sindrome della mortalità prematura, malattia che distrugge l’apparato digerente dei giovani esemplari di gamberetti, furono segnalati in Cina nel 2009. La malattia uccide circa il 90 per cento degli animali che colpisce e si è diffusa rapidamente dalla Cina al Vietnam e ha poi raggiunto Malesia e Thailandia. Lo scorso anno alcuni casi sono stati segnalati anche in Messico. Fino allo scorso anno la Thailandia era il primo fornitore di gamberetti degli Stati Uniti, poi le esportazioni sono calate del 38 per cento. Ora è l’India a essere il primo fornitore di gamberetti degli Stati Uniti.

© Bloomberg 2014