Renzi: «Io ho giurato sulla Costituzione, non su Rodotà o Zagrebelsky»

Il presidente del Consiglio ha risposto alle critiche ricevute riguardo la riforma del Senato

Foto Fabio Cimaglia / LaPresse
19-03-2014 Roma
Politica
Senato Comunicazioni del Presidente del Consiglio sul prossimo Consiglio Europeo in materia di Economia e Finanza
Nella foto Matteo Renzi

Photo Fabio Cimaglia / LaPresse
19-03-2014 Rome (Italy)
Politic
Senate. Statements by the Prime Minister on the next European Council concerning Economics and Finance
In the photo Matteo Renzi
Foto Fabio Cimaglia / LaPresse 19-03-2014 Roma Politica Senato Comunicazioni del Presidente del Consiglio sul prossimo Consiglio Europeo in materia di Economia e Finanza Nella foto Matteo Renzi Photo Fabio Cimaglia / LaPresse 19-03-2014 Rome (Italy) Politic Senate. Statements by the Prime Minister on the next European Council concerning Economics and Finance In the photo Matteo Renzi

In un’intervista di lunedì 31 marzo con il Corriere della Sera, il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha risposto alle obiezioni espresse dal presidente del Senato Pietro Grasso – e da altri esponenti politici e senatori della Repubblica – riguardo la riforma del Senato, da tempo annunciata da Renzi all’interno di un più ampio piano di riforme costituzionali. Ieri Grasso ha chiesto che il Senato resti un’assemblea elettiva, e aveva avanzato dei dubbi sulle concrete possibilità di riuscire a ottenere una maggioranza per l’approvazione della riforma.

Renzi si è detto “colpito” che “la seconda carica dello Stato intervenga su un dibattito non con una riflessione politica e culturale, ma con una sorta di avvertimento” sul fatto che non ci siano i numeri. “Guardi che i professori, da Rodotà in giù, le danno torto”, gli ha detto Cazzullo nell’intervista, e Renzi ha risposto:

«Ho letto altri commenti di tanti professori, molto interessanti. Non è che una cosa è sbagliata se non la dice Rodotà. Si può essere in disaccordo con i professoroni o presunti tali, con i professionisti dell’appello, senza diventare anticostituzionali. Perché, se uno non la pensa come loro, anziché dire “non sono d’accordo”, lo accusano di violare la Costituzione o attentare alla democrazia? Io ho giurato sulla Costituzione, non su Rodotà o Zagrebelsky»

foto: Fabio Cimaglia / LaPresse