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  • Giovedì 27 marzo 2014

Lo storico accordo di pace nelle Filippine

È stato firmato dal presidente Aquino e dal più grande gruppo ribelle musulmano del paese: la guerriglia però potrebbe continuare

Ribelle del MNLF durante una manifestazione al campo Darapanan, nella città di Sultan Kudarat, isola di Mindanao
(TED ALJIBE/AFP/Getty Images)
Ribelle del MNLF durante una manifestazione al campo Darapanan, nella città di Sultan Kudarat, isola di Mindanao (TED ALJIBE/AFP/Getty Images)

Giovedì il governo delle Filippine ha firmato uno storico accordo di pace con il Fronte islamico di liberazione Moro (MILF) il più grande gruppo ribelle musulmano del paese, al termine di colloqui e negoziati che andavano avanti da anni. L’accordo garantisce una maggiore autonomia politica alle aree con una rilevante concentrazione di musulmani di Mindanao, isola meridionale delle Filippine, in cambio della fine della ribellione armata. Dopo la firma dell’accordo, molti militanti e sostenitori del MILF hanno festeggiato a Manila e in diverse parti dell’isola di Mindanao.

L’accordo di pace ha messo fine a negoziazioni complicate iniziate nel 2001, anticipate da una tregua armata nel 1997. La firma dell’accordo è una vittoria politica molto importante per il presidente filippino Benigno Aquino III, ma non metterà fine del tutto alla lotta armata nella regione: alcuni gruppi insorti hanno promesso di continuare a lottare per la piena indipendenza.

Mindanao, la seconda isola più grande delle Filippine formata da sei regioni amministrative, è la base delle attività del MILF e da decenni è sottoposta a pressioni separatiste molto forti. A ovest di Mindanao si trova l’isola di Jolo, dove si concentrano invece i militanti del gruppo Abu Sayyaf, una rete estremista islamica con collegamenti internazionali che l’esercito filippino combatte da anni con il sostegno americano. Il governo centrale delle Filippine – con sede a Manila, sulla costa est della più grande isola del paese, Luzón – dal 1969 deve affrontare anche l’offensiva della guerriglia dei comunisti, che però negli ultimi anni sembra che si siano indeboliti parecchio (il 14 marzo 2014, ad esempio, le autorità anno catturato a Cebu due importanti leader comunisti, Benito Tiamzon e Wilma Tiamzon).

Nonostante i diversi problemi che ha dovuto affrontare il governo centrale di Manila, negli ultimi decenni la regione di Mindanao è stata comunque la più problematica: qui a partire dagli anni Settanta sono morte oltre 120mila persone a causa delle violenze dei gruppi separatisti. Il MILF, che si è formato nel 1977 staccandosi da un altro gruppo ribelle, ha chiesto per molto tempo l’indipendenza totale e la creazione di uno stato musulmano a Mindanao, ma nel corso degli anni ha attenuato le sue posizioni, limitandosi a chiedere solo maggiore autonomia.