Le foto di martedì alla Camera

Civati davanti al computer, Meloni che legge la Costituzione, Brunetta tutto solo col telefono in mano, in attesa di votare mercoledì la legge elettorale

Pippo Civati (Roberto Monaldo/LaPresse)
Pippo Civati (Roberto Monaldo/LaPresse)

Anche oggi sono proseguiti alla Camera la discussione e il voto su alcuni emendamenti della legge elettorale. Verso le 22 si è deciso però di rimandare il voto sulla legge a domani (dalle 9.30 le dichiarazioni di voto, la votazione vera e propria potrebbe arrivare alle 11). Intanto oggi la Camera ha approvato quelli sulle soglie di sbarramento (il 12 per cento per i partiti che fanno parte di una coalizione, l’8 per cento per le liste non coalizzate e il 4,5 per i partiti coalizzati), sulla soglia per far scattare il premio di maggioranza ed evitare il ballottaggio (il 37 per cento), sulla ripartizione dei seggi e le candidature multiple fino a otto collegi diversi.

La Camera ha invece bocciato – con voto segreto – un emendamento sul superamento delle liste bloccate e la reintroduzione delle preferenze, presentato da Ignazio La Russa col sostegno del Movimento 5 Stelle e del deputato PD Francesco Boccia: i voti a favore sono stati 264, quelli contrari 299. È stato respinto anche un emendamento che prevedeva le primarie obbligatorie nella formazione delle liste, che avrebbe in qualche modo compensato l’assenza delle preferenze. In sostanza, fino a questo momento sono stati approvati soltanto gli emendamenti che hanno il favore di tutti i partiti che hanno promosso la riforma – PD, FI, NCD e SC – mentre gli altri sono stati respinti, al di là delle posizioni favorevoli di alcuni di loro. Si discuteranno anche degli emendamenti sulla parità di genere, come ieri, ma è improbabile che vengano approvati: Forza Italia è contraria e lunedì sono venuti meno anche un numero consistente di voti nel Partito Democratico.

Il voto finale sulla legge elettorale era previsto per oggi, ma non è escluso che slitti a mercoledì.