Nokia farà un telefono Android?

Sì e molto presto, secondo il Wall Street Journal, nonostante la società sia stata da poco acquisita da Microsoft (che ha un suo sistema operativo, Windows Phone)

Da mesi esperti e analisti ipotizzano che per rilanciare le vendite dei propri telefoni più economici Nokia sia al lavoro per realizzare il suo primo smartphone Android, il sistema operativo di Google. È una notizia perché la divisione della società che si occupa dei dispositivi mobili è in fase di acquisizione da parte di Microsoft, con cui ha da tempo un accordo per l’uso del sistema operativo Windows Phone. Nokia non ha smentito né confermato l’ipotesi ma secondo il Wall Street Journal, solitamente ben informato, il primo smartphone Android di Nokia è ormai pronto e sarà presentato al prossimo Mobile World Congress, la serie di incontri organizzati annualmente a Barcellona, in Spagna, per presentare le novità nel settore della telefonia mobile. Il salone sarà aperto il 24 febbraio.

Normandy
Fino a ora Nokia si era tenuta alla larga da Android perché vincolata a uno stretto rapporto commerciale con Microsoft, interessata a fare diffondere il più possibile Windows Phone, in diretta concorrenza con il sistema operativo di Google. A fine estate Microsoft ha annunciato l’acquisizione della divisione di Nokia che si occupa della produzione di smartphone per 5,4 miliardi di euro, cosa che sembrava avere chiuso ulteriormente qualsiasi possibilità per la società finlandese di mettersi a realizzare un telefono Android.

In realtà, come spiega il Wall Street Journal e come hanno segnalato molti altri siti di tecnologia in passato, un gruppo di ingegneri e sviluppatori di Nokia aveva già iniziato da tempo a lavorare su Android per adattarlo alla fascia di cellulari più economici prodotti dalla società, con un progetto chiamato Normandy. Per motivi tecnici, sugli smartphone meno potenti (e quindi meno costosi) non è possibile installare Windows Phone, perché il sistema richiede diverse risorse per potere funzionare bene. Nokia ha ovviato al problema dando una rinfrescata al proprio storico sistema operativo basato su Symbian, creando una serie di telefoni che si chiama Asha e che è principalmente indirizzata ai mercati in via di sviluppo.

Nokia Asha 502

Mercati emergenti
Nonostante gli sforzi, Nokia sta comunque faticando a ritagliarsi uno spazio sia con i suoi smartphone economici, sia con i più costosi Lumia basati su Windows Phone, in mercati importanti ed enormi come l’India. Stando alle rilevazioni della società di analisi IDC, il 93 per cento degli smartphone venduti lo scorso anno in India aveva installato sopra Android. Ne consegue che la presenza di Nokia è stata alquanto marginale, considerato che fino a ora non ha prodotto smartphone con il sistema operativo di Google e che ci sono altre piattaforme come iOS (Apple) e BlackBerry.

Spesso grazie a versioni più datate del sistema operativo, che richiedono quindi meno risorse per funzionare, Android ha occupato praticamente tutto il settore degli smartphone a basso costo, lasciando pochissimo spazio alla concorrenza. Microsoft non ha offerto un’alternativa e Nokia ne ha pagato le conseguenze, perdendo numerose quote di mercato. Passando ad Android per i modelli economici, Nokia potrebbe recuperare e iniziare a vendere un maggior numero di smartphone economici. Ma non è ancora del tutto chiaro come potrà funzionare la cosa, soprattutto alla luce della recente acquisizione da parte di Microsoft.

Il Wall Street Journal ipotizza che Microsoft potrebbe sfruttare Android per aumentare le vendite e ridurre le perdite di Nokia, concentrandosi intanto sui miglioramenti di cui ha bisogno Windows Phone per competere con Samsung e Apple per quanto riguarda i telefoni più costosi. Android potrebbe essere una soluzione temporanea, dicono gli analisti, in attesa che Microsoft realizzi anche una versione di Windows Phone che funzioni sui telefoni più economici.

Android senza Google
Come ha spiegato Peter Bright in un lungo post pubblicato su Ars Technica, adottare Android per Microsoft potrebbe essere un’operazione rischiosa e soprattutto complicata da realizzare. Android è un sistema operativo open source e può quindi essere utilizzato e adattato liberamente dai produttori di smartphone, ma versione dopo versione Google ha aggiunto diversi ostacoli che complicano la sua gestione. Semplificando, Android è costituito da due parti: il sistema operativo vero e proprio, quello che tutti possono usare e migliorare, e una serie di servizi che Google ci ha costruito sopra per rendere più semplice l’utilizzo della sua posta, di Google+ e delle altre cose che si possono fare attraverso un suo account. Questa seconda parte è diventata via via predominante e si è infiltrata molto sul sistema operativo vero e proprio, tanto da essere poca cosa in sua assenza.

 

Microsoft naturalmente non avrebbe nessun interesse ad avere sui Nokia con Android i servizi di Google, società concorrente che proprio grazie a quei servizi guadagna grazie alla pubblicità. L’unica possibilità di successo per Microsoft sarebbe quindi quella di produrre smartphone economici Nokia con le funzioni base di Android integrate con la posta, i servizi cloud e le altre cose offerte con un account Microsoft. A queste si aggiungerebbero funzionalità di Nokia da tempo conosciute e con una buona reputazione come il servizio per le mappe (Here Maps).

Una simile soluzione consentirebbe a Microsoft di mantenere un buon controllo su Android, lasciando Google fuori dai suoi Nokia. Questo significherebbe però rinunciare a Google Play – lo store dove si acquistano applicazioni, film, musica e libri – e dovere offrire un’alternativa, inevitabilmente con meno opzioni di scelta. Un modello simile lo ha seguito Amazon per i suoi Kindle Fire, che usano una versione modificata di Android che esclude l’accesso a Google Play, favorendo l’acquisto di app e altri contenuti direttamente da Amazon.

Vendite
Per gli smartphone a basso costo l’assenza di uno store molto fornito come Google Play potrebbe non essere un problema, considerato che non tutte le applicazioni funzionano su telefoni con poche risorse. Microsoft del resto ha acquisito Nokia con l’obiettivo di farle conquistare nuovi spazi nei mercati emergenti. L’idea è vendere smartphone poco costosi, far conoscere i servizi che Nokia può offrire e preparare in questo modo la strada a possibili successivi acquisti di modelli più costosi, come i Lumia con Windows Phone.

Secondo diversi analisti Android potrebbe essere una buona soluzione per rilanciare le vendite, almeno nel breve periodo. Poco dopo l’acquisizione, Microsoft annunciò che Nokia avrebbe dovuto vendere almeno 50 milioni di nuovi Lumia per tornare in attivo. In tutto il 2013 la società ne ha venduti appena 30 milioni.