La bufala di Obama e Beyoncé

I media americani ridono di come quelli europei si sono eccitati su una storia incredibile e ridimensionata pure dalla sua fonte

on January 21, 2013 in Washington, DC.
on January 21, 2013 in Washington, DC.

Nel pomeriggio di lunedì 10 febbraio i media europei si sono eccitati su una storia incredibile, ripresa dal quotidiano francese Le Figaro, il secondo più grande giornale francese: una presunta relazione tra il presidente americano Barack Obama e la cantante Beyoncé, compagna del rapper e imprenditore Jay-Z. Le Figaro ha riportato l’intervista che un paparazzo francese con una reputazione piuttosto discussa, il fotografo Pascal Rostain, ha dato alla radio Europe 1. Nell’intervista Rostain ha detto (sotto l’audio dell’intervista originale, in francese):

«Questa volta negli Stati Uniti c’è qualcosa di grosso che sta accadendo. Uscirà domani sul Washington Post – la gente non può dire che sia stampa scandalistica – la notizia di una presunta relazione tra il presidente Barack Obama e Beyoncé. Vi posso assicurare che il mondo ne parlerà.»

Rostain ha detto anche a Le Figaro che le recenti immagini che ritraggono Obama e la moglie mostrano i due piuttosto “distanti”, e li ha comparati all’ex coppia formata dal presidente francese François Hollande e la sua ex-fidanzata Valérie Trierweiler, sulla cui complicata vicenda personale e politica si è parlato molto sulla stampa di tutto il mondo. Rostain ha lasciato intendere molte cose, con espressioni tipo «non dimenticate Marilyn [Monroe] e Monica Lewinksy» e «uno può essere il presidente del paese più potente del mondo, ma non per questo smette di essere un uomo».

La reputazione di Rostain è stata messa in dubbio dallo stesso Le Figaro, che lo ha definito come un “imbroglione” con il “gusto della provocazione”, aggiungendo comunque che “c’è sempre qualcosa di vero in quello che dice”. Nonostante i dubbi sulla provenienza della notizia, le dichiarazioni di Rostain sono state riprese da molta stampa europea (soprattutto in Francia, ma anche in Italia). Poi, poco dopo, il Washington Post ha negato categoricamente di avere dei giornalisti al lavoro su una storia che il suo portavoce ha definito “assolutamente non vera”, e Rostain ha ritrattato in parte le cose che aveva detto fino a quel momento: ha sostenuto di non avere detto che la notizia sarebbe uscita domani, ma piuttosto che un gruppo di giornalisti americani ci sta ancora lavorando (ma l’audio di Europe 1 smentisce Rostain).